LA BIRRA, I PRIMI APPROCCI
La birra, bevanda spumosa e allegra per le serate con gli amici, accompagnata a mille gustose pietanze, la birra che le mamme dicono di bere in gran quantità dopo il parto, ma il primo approccio con la birra è qualcosa come il primo approccio con la vita. Quando sei ragazzo bere una birra significa fare un salto di qualità, un salto di maturità, significa diventare grande e passare dalle bibite gassate delle feste delle medie ai pub, al mondo degli adulti.
Crescendo poi scopri che bere una birra è qualcosa di più di un’esperienza da adulti, anzi, è qualcosa che ti può riportare bambino, o, se preferiamo, a farti sentire bene come quando eri bambino, a casa.
LA BELLA STORIA DEL REGISTA FABRIZIO AZZELLINI
E’ stato il caso di Fabrizio Azzellini, il regista italiano che ha iniziato a viaggiare per il mondo trascinato dalla sua fantasia e dalla sua passione per le esperienze di vita e per l’arte. La vita di Fabrizio è caratterizzata dal diploma alla New York Film Academy ma anche da un richiamo, quello della Cina, che nel corso degli anni ha cambiato la sua vita. E’ là che ha trovato moglie, è là che ha scoperto che sì, si può essere a casa, si può respirare l’aria di casa, anche in un paese che apparentemente è lontano; è una questione di gusto, è una questione di sapori, è una questione…di birra perchè ne basta un sorso per fare un salto indietro nel tempo e ritrovare tutte le sicurezze che contraddistinguono la vita di ognuno. L’arrivo in un paese così diverso per Fabrizio non è stato semplice, ma la sua capacità di adattamento e il suo spirito avventuroso, che hanno fatto il paio con la sete di conoscenza, gli hanno permesso di trovare il tempo di approfondire usi e costumi locali che lo hanno riportato bambino, che lo hanno riportato a casa.
BON CLOUD E TSINGTAO BEER, LA MAGIA DI UN MOMENTO
“Casa è quel posto dove sei a tuo agio con sé stesso”, diceva la voce narrante in un video di BON Cloud, una piattaforma per la fornitura di contenuti in Cina con storie di città e organizzazioni cinesi che comprendono argomenti come viaggi, CSR, arte, affari e tecnologia, ed è stato proprio l’incontro con la birra Tsingtao a regalargli qualcosa di magico che lo ha fatto sentire in maniera diversa rispetto alle mille altre esperienze vissute. Si dice che un sapore sia un viaggio nell’esperienza sensoriale di un uomo e che, quando si incontra un sapore unico, si sia in grado di estraniarsi dalla realtà in un momento che mette insieme i 5 sensi, anche se ne viene utilizzato solamente uno. Può accadere solo con una birra? Decisamente sì tanto che oggi, 8 anni dopo il suo primo arrivo in Cina, Fabrizio Azzellini ritrova nella birra Tsingtao quel sapore unico che lo riporta allo stato sensoriale appena raccontato, facendolo sentire a casa.
UN RITORNO AL PASSATO
Perchè bere la birra Tsingtao è un piccolo gesto, uno di quelli che riescono a dare colore alla vita, a fermare il tempo come quando si esce di casa la mattina presto per acquistare i croissants appena sfornati o quando si raccolgono le more in compagnia di amici sul finir dell’estate. Bere la birra Tsingtao, gustarne il primo, irripetibile sorso, diventa in quel momento per Fabrizio l’unica cosa che conta. Il suo primo sorso comincia ben prima di averlo inghiottito, già sulle labbra in un oro spumeggiante, la sua frescura amplificata dalla schiuma, prima di arrivare lentamente sul palato in una beatitudine velata di amarezza. La quantità, né troppa né troppo poca, ne segna l’avvio ideale; il benessere immediato sottolineato da un sospiro, uno schioccar della lingua, o un silenzio altrettanto eloquente; la sensazione ingannevole di un piacere che sboccia all’infinito. Il rituale di circospezione e di attesa segnala l’avvento di un miracolo che dura un istante, inebriante.
IL VIAGGIO DELLA MENTE
Esistono luoghi che non sono definibili solo in senso geografico, casa è uno di questi e se il cuore di Tsingtao Beer pulsa in Cina, il suo sguardo si allarga ad abbracciare il mondo. Del resto la birra è da un lato tecnica e creatività, ma dall’altro condivisione e confronto. Ecco perché a Fabrizio Azzellini è sempre piaciuto pensare alla birra come al frutto di un incontro tra menti creative. O, più semplicemente, tra amanti della birra che amano fare il loro mestiere in modo viscerale. I loro percorsi possono essere differenti e anche le loro visioni, ma da queste collaborazioni possono nascere dei prodotti d’eccellenza oltre che delle belle amicizie o degli amori. Tsingtao Beer nasce da un territorio e in un territorio, nasce da un sogno iniziato molti anni fa ed oggi diventato reale, nasce da una passione costante ed instancabile grazie a grandi materie prime ma soprattutto grazie alle persone che con loro, ogni giorno, lavorano per creare prodotti unici. Fare una buona birra non è per niente semplice; hanno un ruolo molto importante anche la tecnologia, la cura per ogni singolo dettaglio nelle diverse fasi del processo produttivo e nel rispetto assoluto e irrinunciabile per i tempi necessari ad arrivare al prodotto che trovate nel bicchiere. In Tsingtao Beer Fabrizio Azzellini ha ritrovato la necessaria testardaggine per non rinunciare a nessuno di questi elementi, perchè gli ingredienti stessi sono trattati con tutta la cura che essi meritano. Con quel colore giallo paglierino brillante con sfumati riflessi dorati, la sua schiuma fine ed abbondante, il bouquet dagli intensi aromi di luppolo con note vegetali di amido di riso e delicatamente fruttate che donano un sapore secco e delicato e un corpo medio ed equilibrato, Tsingtao Beer diventa la soluzione giusta per ogni momento di relax o quando bisogna ricaricare le batterie.
CASA E’…UNA BIRRA TSINGTAO
Così, nonostante una carriera importante, nonostante una vita in un paese profondamente diverso dall’Italia come la Cina, il regista riesce a ritrovarsi a casa, ad assaporare spicchi e momenti di gioventù, a ritrovare la serenità lungo la difficile via della vita, a dedicare un momento a sé stesso, ovunque egli si trovi, semplicemente gustando un sorso di buona birra. Tornando anche un po’ bambino, senza però la smania di crescere e di vivere nel momento degli adulti ma, semplicemente, per rilassarsi un po’, per prendere qualche secondo e riordinare i propri pensieri o, al contrario, per non pensare a nulla.