“Ho scoperto un diamante!” si vantava Valery Lobanovskyi, leggendaria icona sovietica e suo indimenticabile mister, parlando in giro di Andriy Shevchenko.
E lo stesso bomber ucraino ha sempre confermato che, senza il suo guru “colonnello“, non sarebbe mai diventato quel meraviglioso attaccante che tanto hanno ammirato e amato i tifosi rossoneri.
Leggenda dice che quando arrivò appunto alla corte di Lobanovskyi fumasse come un dannato.
“Ehi ragazzo, ascoltami bene: da oggi non fumerai più nemmeno mezza sigaretta! Intesi?” Gli tuonò il colonnello.
Detto fatto. Da quel giorno il ragazzo iniziò a sostituirle con i gol.
In pochi sanno che Lobanovskyj sottoponeva a tutti i suoi giocatori dei test attitudinali. Misurava tempi di reazione, velocità di ragionamento. Utilizzava degli stranissimi macchinari (il primo mister ad usare dei computer) e solo coloro che rispondevano perfettamente alle sue esigenze potevano entrare in rosa. Introdusse un allenamento “horror” che da quelle parti chiamavano “la salita della morte”. Erano delle ripetute al 16% di pendenza, se non si vomitava era un miracolo.
Andriy non vomitò mai.
“E se un giorno Shevchenko fosse stato più lento del dovuto con questi test?” Domandò un giornalista in una conferenza stampa. Lapidaria la risposta del mister:
“Allora non sarebbe stato Shevchenko!”
Parlava così il Guru Federico Buffa quando raccontava del “Re dell’Est”, Andriy Shevchenko! Arrivava dall’Ucraina, esile e magro, aveva già segnato valanghe di gol con la sua Dinamo Kiev che gli erano valse la chiamata del Milan di Silvio e Galliani, ma si sa, segnare a Kiev ha un peso, segnare a Milano ne ha un altro!
Andriy era un ragazzo umile, sempre tranquillo, un professionista esemplare abituato a far fatica… Si dice anche che nel 1999 anno appunto, del suo arrivo a Milanello, dopo una settimana di preparazione, alla fine di un allenamento, mentre i compagni erano tutti esausti lui si girò verso il povero Billy Costacurta e con un italiano piuttosto scadente gli chiese: “Billy, ma quando iniziare allenamenti?“… La reazione di Billy non ve la racconto….
Questo era Shevchenko, il diamante del colonnello. Sulla sua esperienza al Milan c’è poco da dire, Coppa Italia 2002-2003, Campionato italiano 2003-2004, Supercoppa italiana 2004, Champions League 2002-2003 (con rigore decisivo segnato a Buffon), Supercoppa Europea 2003, Capocannoniere della Champions League 1998-1999 (con la Dinamo ad 8 reti, a pari merito con Yorke) e 2005-2006 (9 reti), Capocannoniere della Serie A 1999-2000 (24 reti) e 2003-2004 (24 reti) e soprattutto il Pallone d’oro 2004…
Una macchina, a Milano saranno 226 le pesenze totali e 127 gol, aggiungiamo i gol alla Dinamo, al Chelsea ed in nazionale ed ecco chi era Sheva, il Re dell’Est che conquistò l’Italia e con essa tutta l’Europa!
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