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L’ultimo vero “diez” del Boca

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Quando era piccolo, lo hanno descritto come uno magro, storto con la faccia scura e i denti enormi, “el mudo” il suo soprannome.
Da queste descrizione forse non capirete di chi stiamo parlando.
Un talento, che si è espresso a sprazzi soprattutto in Europa, con la maglia del Barcellona e poi del Villareal. Tanto che Van Gaal, l’allora allenatore del Barcellona
disse: ‘ Quando ha la palla tra i piedi è il più forte al mondo, ma quando non la ha è come se giocassimo in dieci’.

Ed era esattamente così, un talento senza tanta voglia di correre dietro al pallone, un fenomeno solo con il pallone ai piedi, con quel destro magico che ha fatto innamorare stadi e popolazioni intere. Un calciatore capace di utilizzare prima di tutti il ‘pase a ciegas’ cioè il ‘passaggio alla cieca’, divenuto famoso agli occhi di tutti grazie a Ronaldinho e chiamato dai telecronisti ‘passaggio no-look’. Passo lento e felpato pronto sempre a verticalizzare, avevo gli occhi anche dietro la testa e quando c’era una punizione al limite…lasciate stare, al 90% era gol. Destro morbido a superare la barriera senza lasciare scampo al portiere, che non aveva nemmeno il tempo di vederla, restando immobile, impassibile.

Jorge Valdano disse di lui:

Chiunque, dovendo andare da un punto A a un punto B, sceglierebbe un’autostrada a quattro corsie impiegando due ore. Chiunque tranne Riquelme, che ce ne metterebbe sei utilizzando una tortuosa strada panoramica, ma riempiendovi gli occhi di paesaggi meravigliosi”.

La maglia del Boca Juniors, era come una seconda pelle per lui, tanto che è tornato lì per ben tre volte.
Quella squadra che i suoi genitori tifavano, tanto da costringerlo a rifiutare un provino con il River Plate, minacciandolo di non farli più entrare a casa, l’ha onorata dal primo all’ultimo giorno.
Dopo Maradona, alla Bombonera, c’era solo lui.

Un talento timido con gli occhi tristi e dal destro fuori dalla norma, idolo delle folle e comandante dello spogliatoio.

El ‘ultimo’ Diez, “Topo Gigio”. Juan Roman Riquelme.


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