Ieri pomeriggio, al “Comunale” di Chiavari, stadio dove gioca le sue partite interne la Virtus Entella, squadra ligure che al 9 ottobre non sa ancora se giocherà in Serie B o in Serie C, si è celebrato un evento mediatico: il primo allenamento di Antonio Cassano dopo due anni di inattività.
Eh sì, il fu “Pibe di Bari Vecchia”, 36 anni suonati, ha deciso di ritornare in pista…pardon in campo accettando l’offerta del club ligure. Per ora il giocatore si allenerà con la squadra di Roberto Boscaglia in quanto non è ancora sotto contratto: se supererà i test fisici, le corse, i palleggi e altre cose che un calciatore deve fare tutti i giorni, ci potrebbe essere la possibilità concreta che il talento italiano più cristallino degli ultimi decenni possa tornare a giocare tra i professionisti.
Non è la prima volta che l’Entella e Cassano si annusano: il giocatore barese in più occasioni aveva strizzato l’occhio alla squadra, ma ogni volta non se ne è fatto nulla. Anche perché lui ha sempre dimostrato affetto verso squadra e città, ad un tiro di schioppo da Genova dove vive da anni, si è sposato e ha avuto due figli.
Questa volta Fantantonio ha deciso: basta “cassanate”, torno a fare il serio.
Tutti sperano che una volta per tutte il ragazzo che segnò un gol clamoroso all’Inter con la maglia del Bari a 17 anni e che convinse la Roma scudettata a dare ai “galletti” qualcosa come 60 miliardi di lire per accaparrarselo e farlo giocare con Totti, uno dei suoi idoli, metta una volta per tutte la testa a posto e torni a fare il giocatore professionista con tutti i crismi del caso.
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Da quel gol al “San Nicola”, Cassano ha vestito il giallorosso, il merengue Real, il blucerchiato della Samp, il rossoneroazzurro di Milan e Inter e il gialloblu parmense. Avrebbe indossato un altro gialloblu, quello dell’Hellas Verona, se dopo pochissimi giorni, nell’estate 2016, non avesse deciso di dire “ciao” e ritirarsi dal calcio giocato. Da allora, solo calcio in tv, niente più “cassanate”, tanti annunci di un ritorno, ma nulla. Fino a ieri pomeriggio, dove Antonio, nel complesso ancora in una condizione decente, ha fatto il primo allenamento con i giocatori della squadra che si chiama come il torrente che bagna Chiavari. Se sono rose fioriranno, altrimenti sarà l’ennesima occasione sprecata di uno che è stato baciato dal Dio del calcio ma che invece ha preso il suo talento e lo ha sprecato.
A 36 anni si è davvero ad un bivio: molti suoi colleghi si sono ritirati o hanno deciso da tempo di lasciare la Serie A per giocare nelle serie inferiori e in provincia. Cassano, uno che ha fatto dell’essere sopra le righe il suo way of life, ha sempre detto di aspettare l’offerta giusta dalla massima serie per tornare in campo e fare vedere che è ancora un giocatore serio.
Le offerte alla fine non sono arrivate e ora eccolo allenarsi con una squadra che non sa ancora in che serie giocherà. Sarà il destino: la squadra si allena, non è impegnata in partite ufficiali ed è quindi l’ideale per Cassano per prendere confidenza con campo, pallone e sudore.
Antonio, noi ti vogliamo bene ma cogli questa ultima occasione che ti sta dando la tua vita calcistica: sali su questo (ennesimo) treno, siediti, guarda fuori e dimostra che sei ancora un giocatore serio, umile e pronto a rimetterti in gioco. Perché anche tu sei l’emblema del “che fatica la vita da bomber” e uno come te non lo vogliamo assolutamente perdere.
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