Vai al contenuto

"Campioni del Mondo. Dieci anni fa, oggi. Sempre…"

“Nel cerchio di centrocampo, prima dei rigori contro la Francia, non volevo vicino nessuno. Sono napoletano, e quindi scaramantico. Il pensiero del momento era uno solo: «Guagliu’, statemi lontani». In Francia nel 1998, proprio contro i padroni di casa, ci abbracciavamo, forte, intensamente, e dal dischetto fummo battuti. Non si scherza con i ricorsi storici. Sono stato fermo per quasi tutto il tempo, una statua. Intanto mi si è avvicinato Pirlo. Mi ha persino abbracciato, incurante della possibile sfiga in agguato. “Ecco, ci siamo” è stato il mio primo pensiero. “È finita, abbiamo perso.” Non ho esultato né per i nostri palloni buttati dentro, né per l’errore di David Trezeguet. Fabio
Grosso si è alzato e ha cominciato a camminare verso il dischetto. A quel punto, Andrea mi ha quasi sussurrato: «Fabio…».
«Dimmi, Andrea.»
«Avrei una domanda: se Fabio fa gol, abbiamo vinto il Mondiale?»
«Sì, Andrea.»
«Ma sei sicuro?»
«Sì, Andrea.»
Era completamente andato. Non connetteva. Né lui, né io, né gli altri. Abitanti di un’altra dimensione, quasi padroni della Terra, ma allo stesso tempo marziani.
Campioni del Mondo. Dieci anni fa, oggi. Sempre…”

[Fabio Cannavaro]

Condividi
x