JUVENTUS-ROMA, COME UN ANNO FA
Siamo alle porte del Natale e come un anno esatto fa Juventus e Roma si affronteranno all’Allianz Stadium. Allora i giallorossi avevano solo due punti in meno dei rivali, stavolta il gap li vede distanti 22 lunghezze. Ma è solo la punta dell’iceberg.
La Juventus ha un Cristiano in più, una solidità difensiva rassicurante e una mentalità vincente che le ha permesso di accumulare un bottino di 46 punti su 48 disponibili. Ennesimo record per una Vecchia Signora che da più di 7 anni domina incontrastata al di qua delle Alpi. E chissà che questo non sia l’anno buono per il tanto agognato trionfo al di là del confine.
La Roma ha un Alisson, uno Strootman e un Naingolan in meno, una fase difensiva che mostra evidenti lacune e uno spogliatoio disorientato come una nave nella tempesta. Il momento è delicato. Di Francesco è a un passo dall’esonero e le parole di De Rossi sono eloquenti:
Abbiamo talmente tanta pressione addosso che non viviamo bene l’attesa. Abbiamo tanti pesi sulla schiena. Siamo tutti sotto osservazione, mister compreso, e lo sappiamo.
EPISODI DI JUVENTUS-ROMA: DAL “GO’ DE TURONE” AL VIOLINO DI GARCIA
Ogni rivalità è alimentata da episodi. Episodi che aggiungono quel quid che rende il calcio lo sport più bello del mondo, o quantomeno il più chiacchierato. Quella fra Juventus e Roma non fa eccezione.
ER GO’ DE TURONE
Tutto ha inizio il 10 maggio del 1981 con Er gò de Turone: è la terzultima di campionato, lo scudetto è ancora in palio e la sfida è equilibratissima. Mancano 18 giri di lancetta e Turone porta in vantaggio i giallorossi insaccando di testa alle spalle di Zoff. Il gol viene però annullato per un presunto fuorigioco che ancora oggi fa adirare il popolo della capitale. Il match finisce 0-0, ma con quella rete la Roma avrebbe sorpassato la Vecchia Signora nella corsa al titolo.
LA RIMESSA DI ALDAIR
14 anni dopo a far discutere sarà invece la rimessa di Aldair. Su una rimessa in gioco giallorossa il pallone viene deviato dalla testa del guardalinee e finisce dritto sui piedi di Ravanelli, che a tu per tu con Cervone non sbaglia. Una partita al veleno che finirà sul punteggio di 3-0 grazie anche ad un contestatissimo rigore. È il 15 gennaio 1995 e a fine partita il presidente Sensi dirà:
Il campionato è finito oggi.
IL CASO NAKATA
Nel 2001 è invece la Juventus a recriminare in occasione di una sfida scudetto al cardiopalma. Il motivo? L’ingresso in campo di Nakata, autore di un goal e un assist decisivi per il 2-2. La sua entrata in campo fu possibile grazie ad una norma sugli extracomunitari ufficializzata proprio due giorni prima della sfida di Torino. Una decisione che, visto poi l’andamento della gara, non è andata giù al popolo di fede juventina.
IL VIOLINO DI GARCIA
Come non parlare infine del celeberrimo Violino di Garcia, gesto che l’allora tecnico del club capitolino fece per esprimere il suo dissenso sulla direzione arbitrale, come a dire “sempre la stessa musica”. Quella di ottobre 2014 fu infatti una partita tesissima caratterizzata da rigori dubbi e dal gol, poi decisivo, di Bonucci. Gol da annullare per i giocatori della Lupa. Un’immagine marchiata a fuoco nella memoria di tutti i tifosi, così come le parole velenose di Francesco Totti a fine partita:
Da anni si verificano certi episodi che condizionano le annate. Non so se stiamo stati battuti dall’arbitro, sicuramente non dalla Juve.
UNA SFIDA INCANDESCENTE
Insomma, quella che fino a non molto fa era la sfida fra Del Piero e Totti, tanto nemici in campo quanto amici fuori, non sarà mai una sfida banale. Cambiano i giocatori, si fanno da parte le bandiere, ma il fuoco della rivalità fra Juventus e Roma non smetterà mai di ardere. E chissà che non sarà proprio il prossimo match ad alimentarlo.