In un ristorante, a Miami, una famiglia si siede al tavolo e inizia a mangiare. Il piccolo della tavolata, Jeremia, con il suo sguardo curioso osserva gli altri ospiti del ristorante.
All’improvviso il suo sguardo si ferma in direzione di un tavolo.
Jeremia resta a bocca aperta e batte sul braccio del padre:
“Papà, papà, c’è Marcelo del Real Madrid“…
“Jeremia, fai il bravo, resta al tuo posto e non andare a infastidire nessuno…”
L’emozione del bambino è incontenibile e alla fine attira l’attenzione anche del terzino del Real, che guarda verso quel tavolo e dopo uno sguardo attento si alza.
Si dirige verso il tavolo, va verso il padre di Jeremia e gli dice:
“Ciao, scusami, non volevo disturbarvi, sono Marcelo, un tuo ammiratore“.
E mentre Marcelo fa le foto con lui e con il padre, Jeremia ripensa che era successa la stessa cosa anche con l’attaccante dell’Uruguay Luis Suarez.
“Come è possibile che questi fenomeni vogliano fare la foto con papà?“
Jeremia sa che il padre è stato un calciatore. Gli avevano anche raccontato storie sulla sua bravura.
Tipo che da ragazzetto segnava 5-6 reti a partita. Portò la sua scarsa squadretta in finale in un prestigioso torneo nazionale e per festeggiare se ne andò a pescare con un parente. La pesca gli piaceva così tanto da non rendersi conto del tempo che passava. Si dimenticò della finale: lo andarono a prendere a gara iniziata, i suoi compagni erano sotto di tre reti, lui si cambiò in macchina, entrò nel secondo tempo e ne fece cinque.
Jeremia aveva sempre pensato che fosse inventata, ma vedere quei campioni che chiedevano la foto al padre, gli ha fatto cambiare idea…
Come si chiama il papà di Jeremia?
Alvaro Recoba…
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