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Le differenze tra le Donne da spalti VS le donne comuni.

La domenica a vedere la partita di pallone

Le donne non si lasciano più sole, ormai “La domenica a vedere la partita di pallone” ci viene anche la tua ragazza. Ma c’è da fare una distinzione tra le donne da stadio e le donne che nonostante spiegazioni, schemi, scenografie improvvisate con gli spiccioli, e chi più ne ha più ne metta, ancora non hanno capito come funzioni il fuorigioco. Nonostante ciò, allo stadio ti accompagneranno comunque, per provare a capire cosa ci sia sotto quel tuo strano amore per il pallone (o forse per controllarti meglio). Queste ultime, ancor prima di entrare, ti fanno perdere un sacco di tempo per passare ai controlli le loro borse XXL, piene di panini preparati da casa, acqua minerale senza tappo (ormai finito nel gulag dei tappi di plastica), mentine, burro cacao, fazzoletti, Amuchina e coperta di flanella in caso di partita a gennaio.

Amore come si chiama il numero 7?

Quando si annoiano, vedendoti tanto concentrato, in loro affiora una mezza idea di iniziare una conversazione tecnica sulla partita, ma dato che non hanno idea di cosa stia succedendo esordiranno con un “Amore come si chiama il numero 7?”, che parafrasato significa: “Il primo passo verso l’infedeltà se mi trascini di nuovo in uno stadio”.

paraguay tifosa figaLe frasi “A che minuto stiamo?” e, “Quanto manca?” diventeranno i loro slogan preferiti, arrivando a pronunciarle perfino più del tuo nome. Se le fai notare il loro disinteresse, a loro difesa riterranno di essere super tifose, e lo proveranno usando come alibi il poster di Cristiano Ronaldo che hanno appeso in camera. In bagno non troveranno specchi per aggiustarsi il trucco perché “quelle da spalti” non si truccano in previsione di pioggia, sbronze e fiumi di lacrime causa rigori sbagliati o fumogeni negli occhi. La donna da spalti a differenza della donna normale, non ti accompagna allo stadio per controllarti ma sarai tu a dover accompagnare lei per lo stesso motivo. Anche se la regola del fuorigioco la conosce fin dal giorno del suo battesimo, per lei quello non era fuorigioco e il guardalinee è chiaramente un cretino ipovedente. 

Loro non mangiano durante i 90 minuti

Loro non mangiano durante i 90 minuti di gioco perché sanno che assecondare la soddisfazione di un panino rinforzato con porchetta e crauti, fatto con amore dal paninaro ambulante fuori dallo stadio, non ha prezzo. Alla suddetta categoria di donne non capita mai di annoiarsi, né tantomeno interessa il contegno; difatti una donna da spalti al minimo errore in campo sbraiterà trasformandosi così in un Ciccio Graziani in versione appetibile, batterà le mani con la grazia di un hooligan Serbo e si sbizzarrirà tirando fuori il peggio dalla penombra del suo lato femminile.

A differenza delle loro simili, le donne da spalti hanno i poster di Ribery e Mamadou Sakho in camera per conciliare la loro autostima e provocare il loro coraggio prima di una sana dormita. Ebbene si può ritenere che ci sia solo un’importante differenza che le accomuna entrambe all’ interno dello stadio e a scapito degli uomini, ovvero che le donne, anche dopo la fine del primo tempo, non dovranno mai fare la fila per i bagni.

https://youtu.be/zSk17adh0sk

Nel calcio la passione non ha genere.
#WEALLFOOTBALL

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