Nel calcio, il termine “chilena” è l’espressione più cool per definire la “rovesciata”. Cos’è la rovesciata? E’ un tiro dall’alto potenziale di spettacolo che vede il calciatore colpire la palla in posizione parallela con il campo da gioco.
Se la “chilena” va in gol, chi l’ha eseguita diventa un eroe. Ed un eroe è stato Mauro Bressan, centrocampista di Valdobbiadene che il 2 novembre 1999 decise, di punto in bianco, a diventare un mito del calcio.
Dopo un’onesta carriera passata tra Perugia, Como, Foggia, Cagliari e Bari, nell’estate 1999, Bressan, 28 anni allora, approdò alla Fiorentina di Trapattoni. La Viola quella stagione disputava la Champions League dopo il terzo posto della stagione precedente e fu inserita in un girone molto impegnativo con Barcellona, Arsenal e AIK Solna. (GUARDA IL VIDEO QUI SOTTO)
L’obiettivo era entrare tra le prime due del girone. Impresa difficile, ma nel calcio tutto e possibile.
Come è possibile che al 13′ del match del “Franchi” tra Fiorentina e Barcellona arrivi, dopo un rinvio della difesa blaugrana su tiro di Chiesa, una palla alta. Il nostro Bressan, numero 21 di maglia, non ci pensò due volte e fece questo. Si trovava ad almeno 25/30 metri dalla porta.
Un gol straordinario: il giocatore per la gioia diede di matto e corse per tutto il campo, abbracciato dai suoi compagni. Non ci credeva nemmeno lui: un gol di rovesciata, davanti al pubblico di casa, contro una squadra che aveva in squadra gente come Rivaldo, Figo, Guardiola, Litmanen e de Boer.
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Nonché la Fiorentina di quella stagione fosse scarsa (avendo Batistuta, Rui Costa, Chiesa, Balbo e di Livio), ma un gol spettacolare di rovesciata ad una squadra storica come quella catalana non era da una coasa da tutti.
Il match si chiuse sul punteggio di 3-3, la Fiorentina passò il turno e si spinse fino alla seconda fase a gironi Poteva essere la sua stagione, ma la squadra arrivò poi settima in campionato.
Oggi il club gigliato punta a tornare ai livelli di quel 1999, ma Bressan, siamo sicuri, sogna ogni giorno l’emozione di avere segnato a quel Barcellona con la “chilena”.