Partiamo con un inciso: Roberto Baggio è stato uno tra i più grandi calciatori della storia: Pallone d’oro 1993, ha vinto meno di quanto avrebbe meritato a livello di club mentre ha preso parte a tre Mondiali consecutivi dopo fu tra i protagonisti anche se la nostra Nazionale si piazzò terza ad Italia ‘90, seconda ad Usa ’94 e tra le prime otto a Francia ’98. Tra l’altro ci ricordiamo perfettamente cosa successe a Pasadena e al suo gol mancato per pochi centimetri contro la Francia: se la sua palla fosse entrata al 12’ dei supplementari anziché uscire di pochissimo, golden goal e Italia in semifinale. Invece l’Italia uscì ai rigori ma Baggio segnò il primo rigore, scacciando i fantasmi americani di quattro anni prima.
Roberto Baggio di gol belli ed entusiasmanti ne ha segnati davvero tanti, ma il suo gol più iconico lo ha siglato ad Italia ’90, quando il Mondo lo scoprì e tutti ce lo invidiarono.
Riavvolgiamo il nastro della storia al 19 giugno 1990, stadio “Olimpico” di Roma, Italia-Cecoslovacchia, terza partita del girone A. Gli azzurri vinsero 1-0 contro Austria e Stati uniti grazie anche al contributo di Salvatore Schillaci ed una squadra davvero forte. Baggio fino a quel momento non aveva mai giocato dal 1′. Il Ct Azeglio Vicini lo fece partite dall’inizio accanto al suo futuro compagno juventino Schillaci, un po’ tra il turno over e l’esperimento. (GUARDA IL VIDEO QUI SOTTO)
Dopo 9 minuti, Totò aveva portato il risultato già sull’1-0. Partita messa in ghiaccio, come si dice in gergo. Se non ché al 78′, Roberto Baggio, maglia numero 15 sulla schiena, decise di entrare nelle nostre case con questo gol.
Una rete bellissima, intensa, voluta e cercata. Il gol che lo ripagò di anni di infortuni, sforzi ed una grinta che solo i veri campioni hanno. Quella serpentina, quel dribbling, quella velocità di esecuzione: aaaaaaaaah come giocava Roberto Baggio!
Ancora oggi, a 30 anni di distanza, quella rete è ancora cliccata sul web e tutti noi ce la ricordiamo.
Peccato che la storia di quel Mondiale prese la via della Germania Ovest e ancora oggi ci lecchiamo ancora le ferite per quel Mondiale che avremmo potuto vincere tranquillamente.
In compenso, l’Italia ed il Mondo del calcio scoprirono Roberto Baggio. E andò bene lo stesso.