Come ogni settimana, arriva la TOP 5 di Schiaccio e Non Faccio Fatica sul turno di campionato appena concluso.
In una ottava giornata stavolta addirittura dimezzata (ben quattro le partite rinviate) dal Covid, proseguono imperterrite la marcia di Milano e l’inseguimento di Brindisi. L’AX, priva solo di Datome, ha bisogno di 20’ di assestamento (-1 a metà gara) prima di allungare definitivamente nel derby di Cantù, mentre i salentini (senza Willis) giocano un’altra partita irresistibile, con 100 punti a referto, anche a Sassari, che vale la settima vittoria consecutiva. Nel focus di approfondimento di sette giorni fa avevamo “invocato” la crescita di Udom e Visconti: 9 punti e 9 rimbalzi per il primo, 10 in 12’ (dopo i 20 dell’esordio europeo) per l’ala ’98 permettono a coach Vitucci una rotazione interscambiabile da 9 uomini, nessuno dei quali in campo più di 29’. Torna alla vittoria Varese, ma che fatica contro una Virtus eroica e ridotta ai minimi termini (due gli under 18 in campo nei minuti decisivi), mentre non si arresta la serie nera –sette sconfitte in fila – di Brescia, ko contro una Trento stakanovista, alla quarta partita (incluse le trasferte greche e spagnole contro Promitheas e Gran Canaria) in otto giorni.
Sergio Rodriguez (AX Armani Exchange Milano) – 8/10 al tiro da 3 (con 6 assist): sembra una serie di tiro di fine allenamento, è la prestazione che “El Chacho” mette insieme nel derby di Cantù. Cinque di queste servono a tenere Milano a contatto all’intervallo (44-43 sotto), prima di un secondo tempo in cui si conferma l’imbattibilità stagionale degli uomini di Messina.
Tommaso Baldasso / Luca Campogrande (Virtus Roma) – 51 punti in coppia, sugli 88 totali: è high solo per l’ala, perché il capitano della Virtus ne aveva segnati già 29 contro Sassari. Nel problematico inizio di stagione di Roma onore alle qualità tecniche e morali di due giocatori ancora relativamente giovani (Campogrande ’96 e Baldasso ’98) del panorama cestistico nazionale.
D’Angelo Harrison (Happy Casa Brindisi) – E’ a lungo silente, anche per l’attenzione che la difesa gli riserva, ma confeziona un quarto periodo da 15 punti segnati (su 24 totali) e un paio di canestri che stendono definitivamente ogni tentativo di rimonta della Dinamo.
Kelvin Martin (Dolomiti Energia Trento) – Si traveste da falso numero cinque per l’assenza di Williams e domina letteralmente il secondo tempo, quello in cui Trento prima resta agganciata alla partita, poi mette le basi per chiudere al meglio, espugnando Brescia, la quarta partita in una settimana: 19 + 10 per l’ex Brindisi e Virtus Bologna.
Miro Bilan (Banco Sardegna Sassari) – “Approfitta” dell’assenza di Willis per dominare nel pitturato, pur contro la squadra più atletica del campionato: al consueto semigancio destro aggiunge anche due triple, per uno score finale da 29 punti in 30’, con 9/11 da 2 e il 100% dall’arco.
Piero Bucchi (Virtus Roma) – Non ce ne vogliano Brienza e Vitucci, rispettivamente gli ultimi due coach ad essere nominati in questa rubrica e autori di imprese altrettanto meritevoli, né tantomeno un coach Messina ancora imbattuto nelle sedici partite (otto di Supercoppa ed altrettante in campionato) finora disputate su suolo italico. Ma aver tenuto in piedi, senza tre americani e con due Under 18 in campo nel quarto decisivo, una partita che sarebbe stato facile giocare solo per onor di firma, rende merito a coach Piero Bucchi (e a chi è sceso in campo) più di una vittoria.