Lui non è un pirla!
Josè Màrio Dos Santos Mourinho Fèlix, per tutti semplicemente, Josè Mourinho… Inutile spiegare che mestiere faccia quest’uomo…
Potremmo star qui ore a raccontarvi dei suoi successi, dalla Champions col Porto al Triplete nerazzurro, dal titolo nella Liga col Real alla rinascita Blues in Inghilterra…
Già, l’Inghilterra, l’inizio del mito e l’apparente (e momentanea) fine! Infatti è notizia di ieri che il tecnico più vincente dei 110 anni di storia del Chelsea è stato esonerato! 9 sconfitte su 16 gare, fatale l’ultima contro l’odiato Ranieri ed il suo Leicester dei miracoli…
Finisce così la storia tra i Blues londinesi e lo Special One, già perchè lui si definì così in una delle sue interviste memorabili… E sono state tante.. (qui le sue più famose perle storiche)
Ecco, la nostra pagina, il nostro sito, il nostro stile di vita si reincarnano in lui… Che fatica la vita da bomber, si, ma che fatica la vita da Mou!
Perchè lui è un bomber assoluto, il bomber degli allenatori, il bomber dei media ed è un bomber per i suoi giocatori (quasi tutti)…
Prima c’erano i detti del Trap, l’acqua santa ai Mondiali, c’erano le conferenze stampa di un Malesani epico, c’era sua maestà Vujiadin Boskov, ma nessuno è paragonabile a Josè… Lui ha rivoluzionato il rapporto coi media…
Ogni conferenza faceva notizia, ogni parola, ogni gesto.
Al Chelsea dichiarò di sentirsi “speciale” e nacque lo “Special One”
Il suo “Non sono un pirla!” alla presentazione con l’Inter fa ancora scalpore
La “Prostituzione intellettuale” e gli “Zero tituli” sono diventati un must, utilizzati ancora oggi.
Le sue diatribe con i colleghi o giornalisti, da Ranieri a Capello passando per l’a.d. del Catania Lo Monaco. La faida col giornalista Ramazzotti finita anche alle mani.
Il gesto delle manette nel derby del 2010 (vinto 2-0 ndr) con la sua Inter ridotta in 9 da due espulsioni generose.
Josè è così, antipatico, supponente, brillante, furbo, stratega, intelligente.
E’ amato e odiato. Invidiato. Sanguigno, diretto. Onesto con tutti. Con se stesso e con i suoi giocatori prima di tutto. Gli entra in testa, crea un feeling speciale…
Materazzi, non certo un sentimentale, in lacrime al suo addio dopo la finale di Madrid…
Sua maestà Zlatan Ibrahimovic che dichiara: “Avrei ucciso per lui!” e non facciamo fatica a credergli.
Wesley Sneijder che lo cita per primo nei ringraziamenti per il premio “Miglior centrocampista” della Champions 2010 e lui che si commuove.
Lampard, Terry, Fabregas, Pepe e molti altri che lo amano come un padre.
Insomma, lui non è un pirla, non lo è mai stato… L’hanno cacciato, ma resterà sempre il Bomber degli allenatori… Uno che parla sei lingue, che attira su di se tutte le attenzioni per proteggere la squadra e ride della pressione è un fenomeno!
Grazie Special One, ti ri-aspettiamo con ansia…
Vi lascio con una citazione di un giocatore da nulla: “Mourinho è un allenatore fantastico e i titoli vinti parlano per lui ha vinto ogni cosa in Portogallo, in Inghilterra e in Italia e questo lo rende il migliore. Per me per essere il migliore devi provarlo in paesi e campionati diversi: Mourinho lo ha fatto, a differenza di tutti gli altri. È semplice.” Firmata CR7.
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