Quando si parla dei più grandi atleti di sempre, Usain Bolt è decisamente uno dei primi nomi da fare: sarebbe quasi riduttivo, infatti, etichettarlo solo come “velocista”; Bolt è stato, e per certi versi è ancora, il volto dell’atletica leggera moderna, un’icona dello sport mondiale in grado di accendere i riflettori sulla sua disciplina come mai prima. Con la sua velocità, il suo carisma e le sue celebrazioni spettacolari, ha rivoluzionato un’intera pratica, entrando con forza nella cultura popolare e diventando a tutti gli effetti un mito contemporaneo. In questo articolo ripercorriamo la sua carriera, i suoi record e il suo impatto sulla storia dello sport.
1. Gli inizi di un talento straordinario
Usain Bolt nasce il 21 agosto 1986 a Sherwood Content, in Giamaica, e fin da bambino mostra un talento naturale per la corsa: le prime esperienze avvengono sul territorio locale, e durante gli eventi scolastici si distingue nettamente. Batte i coetanei con una facilità tale che sembra praticare un altro sport, e questo non sfugge ad addetti ai lavori. Nel 2001 vince la sua prima medaglia, arrivando 2º sui 200 metri piani nel campionato scolastico grazie ad un tempo di 22″04. Nel 2001 fa la sua prima apparizione a livello internazionale ai Mondiali allievi di Debrecen: non arriva in finale, ma sigla il nuovo primato personale. Bolt è ancora acerbo, ma già si intravedono sprazzi di grandezza. Nei primi anni 2000 continua a migliorare i propri tempi e inizia ad ottenere i primi grandi successi.
2. L’exploit olimpico e la consacrazione mondiale
Arriviamo così al 2008, l’anno in cui tutto il mondo scopre Usain Bolt. Alle Olimpiadi, il teatro per eccellenza dell’atletica leggera, vince l’oro nei 100 metri correndo con il tempo di 9.69 secondi: è un nuovo primato mondiale, “sporcato” dal fatto che Bolt rallenta vistosamente negli ultimi metri per festeggiare e percorre l’ultimo tratto con una scarpa slacciata. Trionfa anche nei 200 metri con 19.30 secondi, battendo il record di Michael Johnson che sembrava allora inavvicinabile. Infine, guida la Giamaica all’oro nella 4×100 metri, siglando un altro record e configurandosi come l’uomo da battere quando si parla di velocità.
Ma è nel 2009 che Bolt entra nella storia per sempre. Il 16 agosto vince la finale dei 100 metri piani dei mondiali di Berlino siglando il tempo 9.58 secondi: è un nuovo primato del mondo, dove le cifre spaventose raccontano di un essere umano in grado di coprire 2 metri e 44 centimetri con ogni passo e toccare un picco di 44,72 km/h.
A Londra 2012 arriva già come una leggenda vivente, e difende agilmente tutte e tre le gare regine della velocità: oro nei 100 metri con 9.63 secondi, oro nei 200 metri con 19.32 secondi, oro nella staffetta 4×100 metri, migliorando il record del mondo. La storia si ripete a Rio 2016, quando conquista il terzo oro consecutivo nei 100, 200 e 4×100 metri, un’impresa mai riuscita a nessun altro atleta. Bolt entra nella storia come il primo atleta capace vincere tre ori consecutivi nelle tre specialità della velocità. Non esiste, e forse non esisterà per molto tempo, qualcuno di avvicinare l’uomo più veloce della storia.
3. I record di Usain Bolt: numeri da leggenda
Riassumiamo in breve l’impatto di Bolt e la sua carriera con i record conquistati, tutti incredibili e sorprendenti:
- Record mondiale nei 100 metri: 9.58 secondi (Berlino 2009)
- Record mondiale nei 200 metri: 19.19 secondi (Berlino 2009)
- Record mondiale nella staffetta 4×100 metri: 36.84 secondi (Londra 2012)
- 8 ori olimpici e 11 titoli mondiali
- Bolt ha, in sintesi, battuto ogni record nella storia della velocità, dimostrando una superiorità assoluta sulla concorrenza.
4. Lo stile unico di Usain Bolt
Qual è il segreto dell’uomo più veloce del mondo? E come ha fatto a raggiungere questi risultati? Difficile dare una risposta breve ed esaustiva, ma proviamo ad approfondire lo stile di corsa di Bolt: il giamaicano combinava un’altezza fuori dal comune per un velocista, essendo alto ben 195 cm, un elemento che gli ha permesso di fare meno passi rispetto ai rivali grazie alle sue lunghe leve e di coprire con le sue falcata distanze molto ampie. Il suo punto debole principale era la partenza, spesso non eccezionale come quella di alcuni avversari, a cui sopperiva però con una progressione senza eguali e recupero incredibile nella seconda metà della gara.
5. Il ritiro e l’eredità lasciata nell’atletica
Nel 2017 arriva l’ultima corsa per Usain Bolt, che dopo i Mondiali di Londra si ritira lasciando un vuoto nell’atletica mondiale. Grazie ai risultati conseguiti sul campo e alla sua strabordante personalità, infatti, ha riacceso la passione per l’atletica leggera in moltissime parti del mondo, diventando una sorta di faro della disciplina e trasformando l’atletica in uno spettacolo, attirando milioni di fan. Ovviamente, ha ispirato una nuova generazione di velocisti, anche se nessuno è ancora riuscito ad avvicinarsi i suoi tempi.
6. Bolt oltre lo sport: un’icona mondiale
L’influenza di Usain Bolt è percepibile anche oltre la pista da corsa: è un vero e proprio ambasciatore dello sport, conteso dalle organizzazioni e dai brand globali più prestigiosi. Ha sfruttato la sua influenza e il denaro guadagnato nel corso della sua carriera – e anche dopo – per aiutare gli atleti del suo paese: la sua fondazione, infatti, aiuta i giovani giamaicani ad emergere nel mondo dell’atletica grazie a programmi e strutture.
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