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Tadej Pogacar: nel 2025 incassi da oltre 12 milioni per il campione sloveno

Tadej Pogacar è il ciclista più pagato del mondo: nel 2025 ha superato i 12 milioni di euro tra stipendio, bonus, sponsor e merchandising.

L’anno d’oro di Pogacar

Quando si parla di Tadej Pogacar, si parla di un atleta che ha riscritto il concetto di dominio. Nel 2025, il campione sloveno del team UAE Emirates ha vinto praticamente tutto ciò che c’era da vincere: Tour de France, Campionati del Mondo e sette corse in linea, tra cui tre Classiche Monumento. Ma il successo sportivo è solo una parte del suo impero: Pogacar è diventato anche un marchio globale, un fenomeno mediatico capace di trasformare ogni pedalata in un evento.

Il contratto con l’UAE Emirates: blindato a peso d’oro

Dopo la leggendaria tripletta Giro–Tour–Mondiali del 2024, la squadra araba ha deciso di blindarlo fino al 2030.
Il nuovo contratto, firmato a inizio stagione, prevede uno stipendio base di 8 milioni di euro all’anno, con una clausola di rescissione da 200 milioni.
Per intenderci, Pogacar guadagna più di molti calciatori di Serie A e quasi quanto alcuni piloti di Formula 1.
E non è finita: il team gli riconosce anche bonus per le grandi vittorie: 1 milione per il Tour, 500 mila per Giro e Vuelta, 250 mila per i Mondiali.
Nel 2025, grazie ai trionfi a Parigi e a Zurigo, ha incassato altri 1,25 milioni in premi.

Gli sponsor: nove partner d’élite

Pogacar oggi è un brand globale, gestito dall’agenzia A&J All Sports, e può contare su nove sponsor principali, tra cui:

  • Colnago (bici),
  • DMT (scarpe),
  • Met (caschi),
  • Continental (gomme),
  • Enervit (nutrizione),
  • Jana (acqua),
  • Plume (connessione Wi-Fi),
  • MyWhoosh (piattaforma di ciclismo virtuale),
  • Ufficio Turismo Slovenia.

Il valore complessivo di queste partnership è di 2 milioni di euro annui, ma il manager Alex Carera ha già anticipato che nel 2026 la cifra raddoppierà a 4 milioni, con l’ingresso di due nuovi sponsor globali.
Un esempio? Per una singola campagna pubblicitaria digitale, Pogacar chiede tra i 300 e i 500 mila euro.

Il business del merchandising: la forza del personal branding di Pogacar

Tre anni fa il suo logo personale sembrava un vezzo da social media. Oggi è una macchina economica perfettamente oliata.
Il merchandising firmato Pogacar — tra body, maglie, occhiali, scarpe e bici in edizione limitata — ha generato nel 2025 oltre 1 milione di euro in vendite dirette.

Le bici Colnago in edizione limitata, 300 pezzi numerati da 17 mila euro l’una, sono andate sold out in 48 ore, generando più di 5 milioni di introiti.

Le maglie Pissei con cui ha corso le Strade Bianche vengono battute all’asta per cifre record: una, autografata, è stata venduta a 30 mila euro.

Tutti i ricavi derivanti dalle royalties vanno in parte alla Fondazione Tadej Pogacar, che finanzia la ricerca contro i tumori e sostiene un’accademia giovanile con oltre 200 bambini sloveni.

Il valore del suo brand personale, secondo stime interne, raddoppia ogni anno.

Il confronto con i grandi del passato

Nel ciclismo moderno, nessuno guadagna quanto lui.
Nemmeno Lance Armstrong, che nel 2005 incassò circa 28 milioni di dollari (ma con contratti commerciali e mediatici molto diversi).
In Italia, un paragone storico è quello con Marco Pantani, che nel 1999 rifiutò un’offerta da 5 miliardi di lire pur di restare fedele alla Mercatone Uno.
Oggi Pogacar è l’emblema del professionista 2.0: vincente, carismatico e perfettamente consapevole del proprio valore economico.

Tadej Pogacar non è solo il più forte ciclista della sua generazione, è un fenomeno globale, un atleta che unisce risultati sportivi e potenza economica come nessun altro nel ciclismo contemporaneo.
Nel 2025 i suoi guadagni hanno superato i 12 milioni di euro, ma le proiezioni per il 2026 parlano già di 15 milioni.
E mentre gli altri pedalano per vincere, lui corre per scrivere una nuova epoca: quella in cui un ciclista può essere una leggenda su due ruote e un marchio planetario da milioni di dollari.

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