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La favola Mjällby: il paesino di 1500 abitanti che ha vinto il campionato svedese e sogna la Champions League

Dalla terza divisione al sogno Champions: il Mjällby AIF, club di un villaggio di soli 1500 abitanti, è campione di Svezia.

Una squadra nata in un ex villaggio di pescatori, uno stadio cinque volte più grande del paese e una cavalcata che ha incantato l’Europa. Il Mjällby AIF ha scritto la pagina più romantica del calcio svedese vincendo il suo primo titolo nazionale con tre giornate d’anticipo. Ora il piccolo club di Hällevik, appena 1500 abitanti, si prepara a vivere un sogno ancora più grande: i preliminari di Champions League. Un viaggio che parte dal mare del Nord e arriva fino alle stelle del calcio europeo.

Il miracolo del villaggio da 1500 abitanti

C’è una storia che in questi giorni sta facendo sognare tutti gli appassionati di calcio: quella del Mjällby AIF, la più piccola realtà di sempre a vincere il titolo svedese.
Con la vittoria per 2-0 sul campo dell’IFK Göteborg, la squadra giallonera ha conquistato aritmeticamente il campionato con tre turni d’anticipo, davanti a colossi come Malmö, Hammarby e GAIS.
Un’impresa che non si può spiegare solo con i numeri: 11 punti di vantaggio sulla seconda e un percorso quasi perfetto, costruito con coraggio, organizzazione e una comunità intera alle spalle.

Mjällby non è una città, ma un villaggio di pescatori sulla costa meridionale della Svezia, parte del comune di Sölvesborg.
Conta appena 1500 abitanti, meno del pubblico medio di una partita di Serie C italiana.
Eppure, lo Strandvallen, lo stadio che ospita le gare interne, può accogliere oltre 7000 spettatori — quasi cinque volte la popolazione del paese.
Il campo è incastonato tra le case color pastello e il mare, accanto a un campeggio. Quando gioca il Mjällby, tutta la cittadina si ferma.

Dal fallimento al trionfo

Appena otto anni fa, nel 2016, il club rischiava di sparire.
Retrocesso in terza divisione e a un passo dalla bancarotta, il Mjällby fu salvato da un gruppo di tifosi e imprenditori locali che decisero di ripartire dalle basi: giovani del vivaio, conti in ordine e tanta pazienza.
La rinascita è stata graduale ma inesorabile:

  • 2018 → promozione in Serie B,
  • 2019 → ritorno in Allsvenskan (la massima serie),
  • 2023 → finale di Coppa di Svezia,
  • 2024/25 → campioni di Svezia con record di punti in arrivo.
    Una scalata costruita senza stelle, ma con una visione chiara e un legame fortissimo con la propria gente.

La favola continua: ora c’è la Champions League

Con il titolo nazionale in tasca, il Mjällby si è assicurato un posto nei preliminari di Champions League 2025/26.
Se dovesse superare i turni di qualificazione, diventerebbe la città più piccola di sempre a partecipare alla massima competizione europea, superando l’Unirea Urziceni (Romania, 13.380 abitanti) e il Villarreal dei primi anni 2000.
Sarebbe un primato simbolico, ma anche una favola moderna: un club nato tra le reti dei pescatori che approda nel calcio dei milionari.

Per la Svezia, questo successo rappresenta anche una rinascita del calcio locale, spesso oscurato dal potere economico dei club norvegesi e danesi.
Il Mjällby ha dimostrato che si può vincere senza budget faraonici, puntando su idee, organizzazione e un senso d’identità profondo.
“Non abbiamo i soldi del Malmö o la tradizione dell’AIK, ma abbiamo la forza della nostra comunità”, ha dichiarato il capitano dopo la conquista del titolo.
Una frase che riassume perfettamente il cuore di questa impresa.

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