Quando deve vincere, il Napoli lo fa e anche bene. Il problema è che l’avversaria di questa volta non era il City ma il Feyenoord dei grandi talenti… alla Play. Gli olandesi, seppur più scarsi, hanno comunque resistito per buona parte del primo tempo agli attacchi del Napoli, ma poi è subentrata in loro la fame chimica e il resto fa da sè (basta guardare il regalo con fiocchetto azzurro di Diks a Mertens). Sarri, dopo questo 3-1 perfetto per l’over 2.5 giocato praticamente in tutta Italia, può indubbiamente contare sui tre tenori in attacco ma non sulla difesa, oggi più traballante delle decisioni di Cassano.
Top Napoli
Insigne: ormai il Lorenzetto che rubava il pane nei sobborghi di Napoli è salito di rango anche in Europa ed è diventato Lorenzo il Magnifico. Il Feyenoord sembra entrare bene in partita, ma lui lo castiga subito con un gran gol da fuori che non viene notato dagli ultras olandesi, ancora intenti a rollarsi le bombe necessarie per intrattenere il settore ospiti. Unico neo della partita è l’esultanza, durante la quale mostra in mondovisione la maglietta di Zielinski e non quella di Milik: ad organizzare lo scherzo è stato proprio Zielinski, che per punizione sarà costretto ad adottare il taglio di capelli di Insigne per l’intera stagione. 7,5 AUTORITARIO
Mertens: ottavo gol in dieci partite, roba che in confronto CR7 e Messi diventano Lanzafame e Giovinco. Anche se oggi vede la porta meno di Pazzini e riesce a segnare solo grazie ad una pisellata (letteralmente a ‘sto giro) di Diks, mette lo zampino in tutti i gol e, in stato di onnipotenza, tenta anche un pallonetto alla Maradona. Lo sappiamo che non vi aspettavate questo paragone. 7,5 COME MARADONA
Allan: tappa i buchi del centrocampo napoletano senza mai stancarsi, più o meno come faceva da adolescente con le ragazzette delle favelas di Rio de Janeiro. Ha una forza nelle gambe che gli permette di recuperare anche la bottiglietta d’acqua di Reina e i mozziconi di Sarri e non si stanca mai del lavoro sporco, continuando a rincorrere uno ad uno gli avversari, che quando lo vedono vicino si scansano per paura di sfiorare la sua terza gamba. Prezioso come le maniche lunghe per Callejon. Ah, si è messo a correre anche per lasciare lo stadio. 7 PIOVRA
Reina: nel primo tempo si limita a scattare qualche foto ai compagni insieme con i fotografi a bordo campo, mentre nella ripresa viene investito dello spirito di San Gennaro e comincia a parare anche i coltellini che i tifosi olandesi gli buttano addosso. In occasione del rigore, comincia a stonare di proposito “‘O Sole mio” e manda fuori di testa Toornstra, che dal nervosismo gli butta il pallone addosso per farlo smettere di cantare. Senza il suo rifornimento di merendine pre-gara, forse ora parleremmo di un’altra figuraccia napoletana in Europa. P.S. però paralo un rigore in Serie A, sai lì esiste il bonus. 7 MASTROLINDO
Flop Napoli
Maksimovic: vuole cavalcare l’onda della prestazione contro la Spal e, prima di scendere in campo per il riscaldamento, rinchiude Albiol dentro il bagno per avere la maglia da titolare. In fin dei conti, il gigante serbo non sbaglia quasi nulla di importante durante la partita, ma macchia il tutto con la svista difensiva in occasione del 3-1, quando indica a Koulibaly la figa olandese sugli spalti con le tette di fuori. Riscaldare la panchina sarà il suo compito dalla prossima domenica, al contrario di Koulibaly. Questo è lo svantaggio di non avere 35 cm di nerchia da usare come minaccia. 5,5 DISTRATTO AL MAKSIMO
Hamsik: capitano, uomo squadra, cresta potente ma soprattutto divoratore di gol professionista. Gioca una modesta partita, ma davanti la porta ormai diventa più impreciso di un discorso di Del Neri. Chi ha puntato su di lui come primo centrocampista al fantacalcio è già in procinto di affiancare Gesù Cristo in Paradiso, ma i tifosi napoletani non devono temere: presto tornerà quello di prima. E per presto intendiamo quando il Catanzaro salirà in Serie A e il Crotone vincerà l’Europa League. 5 CONTROFIGURA