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Top & flop Milan-Roma 0-2: come una favola egiziana…

Ma era una partita di scacchi vero? Squadre disposte con una precisione tattica che Conte in confronto è un pivellino da prima categoria, più equilibrio che in una finale di Champions e spettacolo pari alla domenica pomeriggio della nonna su Canale 5. Intimiditi dall’importanza del match, i 22 giocatori si sono studiati più di una coppia al primo appuntamento e ne è uscito uno 0-2 chiaramente influenzato dalla scarsa qualità del Milan. Ora è crisi nera, più nera di Kessiè: Carletto comincia a scaldarti.

Top Milan

Borini: la fame dell’ex. Le uniche iniziative del Milan passano da lui, che si dà da fare più di Berlusconi ad un festino ad Arcore e svolge benissimo entrambe le fasi correndo avanti e indietro più di quando ai tempi della Roma cercava di sfuggire agli atti di nonnismo di Totti. Almeno non ha fatto la figura del raccomandato. 6,5 L’UNICO SUPERSTITE

Andrè Silva: prova ad incidere sulla partita ma non ha accanto CR7 ad aiutarlo e deve guadagnarsi tutto da solo. Ubriaca i difensori romanisti con colpi di tacco e dribbling fulminanti che servono comunque a poco per il suo ruolo, dato che dovrebbe pensare a metterla dentro piuttosto che fare il Ronaldinho della situazione. Più bello che utile. 6 CI SIAMO QUASI

Rodriguez: insieme con Borini mette gli unici cross decenti in area. Evidentemente negli spogliatoi milanisti girava roba buona, oppure era soltanto il peperoncino donatogli da un suo lontano zio calabrese. In ogni caso, Florenzi lo sta ancora cercando per assumerlo come guardia del corpo. 6,5 MACHO MAN

Flop Milan

Kalinic: chiamato “il gigante croato”, davanti a Fazio e Manolas diventa più piccolo e insignificante di Dybala in Champions. In particolare Manolas lo intimidisce da subito con un coltellino di Nainggolan e lo ammutolisce per tutta la partita. Stava per segnare ma Alisson gli regala una gioia, quella di aver parato. Sì, perchè non vorremmo immaginare che fine avrebbe fatto il suo corpo dopo la partita… 5 MALINIC

Calhanoglou: entra in campo con tanta voglia di fare e gioca bene all’inizio, caricandosi la squadra sulle spalle e prospettando una bella serata dal kebabbaro del Duomo. Ma come un vero Schettino, si fa espellere nel momento più delicato del Milan per tornare a casa dalla fidanzata alla quale erano finite le sue cose. 5 COLPEVOLE

Romagnoli: osannato come uno dei difensori centrali più forti in Italia, riesce a sbagliare tutto il possibile. Più in ritardo della tipa il sabato sera sul gol di Dzeko, che intanto si beve un caffè e ruba il cappellino a Nainggolan, si fa apprezzare da Montolivo per le sue doti di lentezza anche sul 2-0. 4,5 EPIMETEO

Top Roma

Dzeko: entra in campo per sfottere Bonucci, al quale rifila complessivamente 6 calci, 4 pugni e 2 testate. Al 72’, quando vede il 18enne Antonucci scaldarsi, comincia a diventare più serio e segna un golazo grazie anche alle minacce di morte LENTA rifilate a Romagnoli. Basta farlo segnare e in 2 secondi si trasforma in Hulk. 7,5 SUA MAESTÀ

Florenzi: per uno come lui rientrato da un infortunio al crociato, questa partita è tanta roba. Corre, difende e taglia e cuce come insegnatogli da Nainggolan, anche se si fa incantare dal “vieni qua che ti faccio riposare altri 6 mesi” del gigante Donnarumma sullo 0-0. Nella prossima partita verrà testato come portiere. 7 TUTTOFARE

Fazio: aver fatto a pezzi il corpo di Juan Jesus e averlo mandato in Brasile in cambio di un riscatto per mandare avanti la sua trasmissione è servito a qualcosa. Inspiegabili le urla di dolore dei milanisti ogni volta che sbattono contro di lui, anticipa costantemente Kessiè per paura di trovarselo dietro… 7 MURO

Flop Roma

Strootman: entra in campo con l’intento di picchiare tutti, anche il raccattapalle a bordocampo. Molti suoi fallacci e intimidazioni sfuggono alle telecamere, ma viene invece trasmesso in mondovisione lo svarione dell’olandese, che entra su Fazio, scambiato per un milanista, come si fa con il peggior nemico a calcetto. Il risultato è che proprio lui ne esce più disorientato di un interista nella curva dei Drughi a tal punto da chiedere il cambio ed uscire dal campo. 5,5 ROTTMAN

Bruno Peres: soffre Rodriguez e Calhanoglou più di un romanista con 2 figli laziali in casa. Avrebbe anche tanta corsa, ma è più insicuro di Immobile in conferenza stampa. Il suo spirito aleggia ancora a San Siro con il palo della rete in mano alla ricerca di Andrè Silva. 5,5 BRUNOOOO

El Shaarawy: San Siro è casa sua, ma giocare in pantofole è comunque esagerato. La spiegazione sta qui: il Faraone stava ancora “riposando” nel sarcofago, poi Di Francesco ha deciso di rivitalizzarlo per la partita ma al fischio d’inizio Borini gli ha staccato la spina. Breve favola tradizionale egiziana. 4,5 DEFUNTO

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