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Super Bowl LIX: il trionfo dei Philadelphia Eagles

Super Bowl LIX

Alla fine dei giochi, i Philadelphia Eagles escono vincitori dal Super Bowl 2025, la 59esima edizione della più importante partita di football americano nonché uno degli eventi sportivi più importanti al mondo. La sorpresa non sta tanto nell’esito finale – gli Eagles erano dati solo leggermente sfavoriti – quanto più nel mondo in cui questo è arrivato. Il punteggio di 40-22 con cui si è conclusa la partita, infatti, non rende giustizia a un match che sostanzialmente è stato a senso unico. Non mancano, comunque, diversi spunti molto interessanti per tirare le somme di un’intera stagione di football.

Gli Eagles hanno affilato gli artigli

Super Bowl LIX 2025
NEW ORLEANS, LOUISIANA – FEBRUARY 09: C.J. Gardner-Johnson #8 and Tyler Steen #56 of the Philadelphia Eagles celebrate after beating the Kansas City Chiefs 40-22 to win Super Bowl LIX at Caesars Superdome on February 09, 2025 in New Orleans, Louisiana. (Photo by Gregory Shamus/Getty Images)

Solo due anni fa, le parti in campo erano invertite: Kansas City festeggiava la conquista del terzo Super Bowl della prooria storia, e i Philadeplhia Eagles uscivano con tristezza e rassegnazione dal campo, dopo un roboante 38-35 che aveva premiato la squadra di Patrick Mahomes e Travis Kelce. Ieri, invece, è stata Philadelphia ad avere l’ultima parola, vendicando la sconfitta di due anni fa nel migliore dei modi.

Ma non è stato un percorso facile: lo scorso anno, la squadra della Città dell’amore fraterno aveva concluso in maniera disastrosa quella che doveva essere la stagione del riscatto, mentre il campionato corrente, iniziato con 2 vittorie nelle prime 4 partite, vedeva l’allenatore Nick Sirianni sulla graticola e la squadra a rischio implosione. Il team, però, è riuscito a compattarsi – con Sirianni e il quarterback Jalen Hurts che sono riusciti a ritrovare l’intesa – e Saquon Barkley ha superato qualsiasi aspettativa: tutto questo, insieme alla straordinaria difesa riorganizzata da Vic Fangio, ha portato gli Eagles a vincere 10 partite consecutive e sopratutto a ritrovare la consapevolezza di essere una contender.

Sì, le difese vincono i campionati

Molti di voi conosceranno l’adagio sportivo che recita “Gli attacchi vendono i biglietti, ma le difese vincono i campionati”: con questo si intende che se una buona offensiva è garanzia di grande spettacolo, molto spesso per sconfiggere gli avversari è necessario fare un lavoro meno appariscente ma senz’altro fondamentale come limitare le loro opzioni. La difesa di Philadelphia, che già durante l’anno aveva sorpreso per il totale cambio di rotta al netto di pochissimi cambiamenti – su tutti, l’arrivo di Vic Fangio come coordinatore difensivo – ha realizzato un capolavoro, permettendo a Kansas City solo un primo down nella prima metà di gioco e impedendogli addirittura di superare la metà campo per quasi tre quarti della partita.

Un lavoro ancora più sensazionale considerando che al lato opposto della barricata si trovava Patrick Mahomes, un giocatore che sa decisamente come aggirare anche la difesa più arcigna. Così non è stato ieri: il primo tempo si è concluso sul punteggio di 24-0, con un Mahomes costretto a giocare forse la sua peggior partita da quando milita in NFL.

Kansas City alla fine si è sciolta

Certo, la colpa del disastro di Kansas City non può e non deve essere attribuita a Patrick Mahomes, che nei rari momenti in cui è riuscito a dispiegare il proprio talento ha fatto vedere che è ancora il miglior giocatore del mondo. La sua pessima performance, che trova una parziale ripresa solo a giochi ormai fatti, si deve anche alla linea offensiva, mai davvero in grado di garantirgli lo spazio e il tempo per orchestrare un’azione e costringendolo ad agire sempre di fretta, forzando così l’errore. Caduta la torre Mahomes, Kansas City non è più riuscita ad entrare in partita; anche la difesa, che per tutto l’anno ha dato spettacolo e nelle prime battute della gara sembrava in grado di contenere l’esplosivo attacco degli Eagles, ha ceduto ben presto.

Termina così una stagione strana per Kansas City, in grado di vincere 15 partite su 17 in regular season senza però mai sembrare davvero competitiva: alla fine, nella partita decisiva, tutti i problemi sono venuti a galla nel peggiore dei modi, presentando un conto molto salato.

La rivicintia di Jalen Hurts

Se c’era un eroe annunciato per la serata del Super Bowl, questo era Saquon Barkley: il running back di Philadelphia è stato protagonista di una delle più grandi stagioni di sempre per il suo ruolo, e ieri è entrato nei libri di storia per aver corso il maggior numero di yards tra regular season e playoff. Proprio per il fatto di essere atteso come il nemico pubblico numero 1 di Kansas City, è stato ostacolato il più possibile dalla difesa dei Chiefs, disputando una gara con pochi highlights.

Dovendo marcare Barkley con tutte le proprie forze, però, KC ha lasciato campo libero a Jalen Hurts: il quarterback di Philadelphia, spesso accusato di farsi carryare dai compagni, ha siglato una performance for the ages: 17 passaggi completati su 22, 3 touchdown – 2 su passaggio e 1 in corsa – e, in generale, un perfetto controllo del pallone e del ritmo di gara. Hurts ha fatto quello che tutti si aspettavano da Patrick Mahomes e, se comunque non è il miglior quarterback in circolazione, è quello che quest’anno ha sollevato il trofeo più importante.

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