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Australian Open 2025: Jannik Sinner, ancora una volta

Sinner vince gli Australian Open 2025

A dicembre ci siamo ritrovati a tirare le somme dell’incredibile 2024 di Jannik Sinner, reduce da un anno da record nel quale ha, tra le altre cose, conquistato due Slam e le ATP Finals, oltre ad aver raggiunto la posizione di numero 1 al mondo (primo italiano di sempre a riuscirci). Poco più di un mese dopo, Jannik Sinner apre l’anno tennistico che conta vincendo di nuovo. E lo ha fatto con una performance solida e praticamente perfetta che non ha lasciato scampo a un Alexander Zverev che ha comunque giocato una grande partita. Ma, come lo stesso tennista tedesco ha detto dopo la partita, Sinner è semplicemente troppo forte.

Gli Australian Open sono il primo, grande torneo di alto profilo della stagione tennistica: andiamo allora ad approfondire come ne escono i due protagonisti.

La strada verso la finale di Jannik Sinner

Come tutti gli Slam, anche gli Australian Open prevedono un percorso piuttosto lungo per arrivare all’atto conclusivo. Jannik Sinner, che partecipava come testa di serie numero 1, ha dovuto affrontare diversi avversari: in ordine Nicolás Jarry Fillol, Schoolkate, Marcos Giron, Holger Rune, Alex De Minaur, Ben Shelton e infine Alexander Zverev. Jannik Sinner ha vinto quasi tutti i suoi match per 3 set a 0, perdendo soltanto due set in tutta la competizione (uno con la Wild Card Schoolkate e uno Rune). Un percorso trionfale a cui ormai siamo quasi abituati, lungo il quale il tennista italiano si è trovato sempre più a suo agio con il passare dei turni.

Sinner esce da questo torneo con un ulteriore consolidamento della posizione di numero 1 al mondo, oltre che con uno Slam in più nel proprio palmarés, che ora conta 3 trionfi tra i tornei più importanti: se l’anno scorso ha infranto quasi tutti i record del tennis italiano in singolo, il 2025 inizia nel migliore dei modi con il back to back degli Australian Open, un risultato in cui sono riusciti solo dieci tennisti prima di lui in tutta la storia della manifestazione.

La sfida ora sarà arrivare al massimo della forma alla stagione della terra rossa per tentare l’assalto al Roland Garros, Slam in cui Sinner ha raggiunto il suo miglior piazzamento proprio lo scorso anno, fermandosi alle semifinali.

L’altro lato della medaglia degli Australian Open: Alexander Zverev

In questi giorni, come è giusto che sia, stiamo leggendo ogni genere di elogio per quello che è fuori da ogni dubbio il miglior tennista italiano di sempre. Ma per ogni vincitore c’è sempre uno sconfitto che deve accontentarsi della luce riflessa: in questo caso, parliamo di Alexander Zverev. In molti sono rimasti colpiti dalle lacrime del campione dopo la finale degli Open: per il tedesco è la terza finale di uno Slam su tre da cui esce sconfitto, dopo gli US Open 2020 e il Roland Garros 2024. Anche Sinner deve essere rimasto in qualche modo scosso: prima ha consolato personalmente il suo avversario – un’immagine di umanità che è già a suo modo storica – e poi, durante il discorso di ringraziamento, lo ha intimato a continuare a credere in sè stesso perché presto “riuscirai a sollevare uno di questi” alludendo alle coppe degli Slam. Parole che non sono sembrate di circostanza, ma frutto di un’empatia autentica.

Ed è sempre nelle parole la chiave del futuro di Zverev, che dopo due finali poco convincenti ha finalmente dato prova di tutto il suo talento su un grande palcoscenico. Purtroppo per lui, contro questo Sinner non è stato sufficiente. “Forse, non sono abbastanza bravo” ha dichiarato il tedesco durante la premiazione: una frase che raramente si sente dire da uno sportivo di alto livello, e che ci ricorda però come dietro le grandi gesta che siamo abituati a celebrare ci siano sempre e comunque degli esseri umani, con i loro limiti e le loro fragilità.

Alexander Zverev rimane senza dubbio un tennista eccezionale, uno dei migliori al mondo (ricordiamo, a questo proposito, che occupa la posizione #2 del ranking mondiale, proprio alle spalle di Sinner) e si trova forse nel suo miglior periodo per quanto riguarda la forma fisica e sopratutto quella mentale, da sempre il suo grande tallone d’Achille. Se non si farà abbattere e continuerà ad avere fiducia nel suo immenso talento potremmo rivederlo già quest’anno in un’altra finale Slam: magari, proprio in un rematch con Jannik Sinner.

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