Chi è Nico Mannion, play in uscita dall’Università dell’Arizona, papà americano, mamma italiana, famiglia di sportivi. Due anni in Italia e il trasferimento negli States, poi la chiamata in Azzurro. I primi passi di una carriera, a detta di molti, da predestinato.
Si accendono le stelle sul Draft della NBA. Questa notte le trenta franchigie del più importante campionato di basket al mondo sceglieranno i migliori talenti in attività da inserire nei loro roster. L’evento si sarebbe dovuto svolgere tra maggio e giugno ma a causa della Pandemia è stato posticipato a novembre. Si terrà negli studi televisivi della ESPN e parlerà anche italiano: si parlerà infatti anche di Nico Mannion, prospetto nato nel nostro Paese e oggi tra i playmaker più promettenti della sua annata. Ha 19 anni ed esce dall’Università dell’Arizona. Nico potrebbe diventare il quarto cestista italiano attualmente in forza in NBA dopo Marco Belinelli (negli States dal 2007), Danilo Gallinari (in NBA dal 2008) e Nicolò Melli (dal 2019 ai New Orleans Pelicans).
Chi è Nico Mannion: i primi passi in Italia, l’adolescenza negli States
Classe 2001, Niccolò Mannion, per tutti “Nico” è di origini toscane. È nato a Siena da papà statunitense (Pace Shewan Mannion è un ex cestista della NBA e della Serie A la cui carriera ha spiccato il volo a cavallo tra gli anni ’80 e ’90) e mamma italiana, ex atleta di pallavolo. Papà Pace ha un passato sui parquet di Golden State, Utah, New Jersey e Milwaukee; nel 1989 il suo primo viaggio in Italia l’aveva portato verso la firma con Cantù, avventura seguita dal trasferimento a Treviso, Reggio Emilia e Caserta. È in Calabria che Pace Mannion ha conosciuto la moglie Gaia. Nel 2003 la famiglia si è trasferita quindi in Arizona ed è lì che Nico, nato due anni prima, ha studiato ed è cresciuto.
Curiosità Nico Mannion basket: i record in Arizona e la chiamata degli Azzurri
Il basket gli scorre (o gli rimbalza fate voi) nelle vene da quando gattonava. A casa la palla a spicchi non è mai mancata. Crescendo, il piccolo Niccolò si è legato sempre di più allo “sport del papà” fino a misurarsi sotto canestro facendolo diventare una passione prima, qualcosa di più importante poi. La sua prima canotta è stata quella della Pinnacle High School, scuola pubblica a nord di Phoenix, nella contea di Maricopa. Le sue prime medie realizzative hanno fatto spalancare gli occhi a molti addetti ai lavori: 20.2 punti a partita conditi da 4.7 assist nel suo primo anno al liceo, 23.4 punti la seconda stagione, 30.4 l’anno successivo con una crescita incredibile anche nei passaggi vincenti, 6.2. Manco a dirlo, i record della Pinnacle High School oggi portano la sua griffe. Un talento insomma. È entrato così, a suon di prestazioni altisonanti, nel mirino della Federazione Italiana Pallacanestro che nel 2017 l’ha convocato in occasione del Campionato Europeo Maschile Under 17.
Anche al Nike Hoop Summint 2019 di scena al Moda center di Portland, uno degli appuntamenti più attesi della stagione liceale americana e trampolino di lancio di talenti quali Dirk Nowitzki, Kevin Durant e Anthony Davis, Nico Mannion aveva brillato più in alto di tutti: inserito nella rappresentativa del resto del Mondo (perché appunto di nazionalità italiana) ha chiuso l’incontro sconfitto ai punti ma da miglior realizzatore assoluto con 28 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Statistiche che gli sono valse la meritatissima nomina di MVP.
Chi è Nico Mannion: la prima stagione in NCAA e la chiamata al Draft
Superato il liceo, ha proseguito gli studi e la crescita sul parquet presso la University of Arizona, con sede a Tucson (scartando Duke, Villanova e Kentucky), negli anni fucina di grandi promesse del basket a stelle e strisce: si conta infatti che nel capoluogo della contea di Pima si siano formati settantadue giocatori poi esplosi in NBA. Tanti playmaker, proprio come Mannion: Steve Kerr, Damon Stoudamire e Gilbert Arenas i più celebri. In NCAA con gli Arizona Wildcats oggi allenati da Sean Miller conta una sola stagione, peraltro cristallizzata a metà percorso dalla Pandemia da Covid-19. Le sue medie in campo però gli sono valse un posto d’onore al Draft 2020, nel ruolo è tra i più attesi: 14 punti e 5.3 assist a partita, non male per essere stata la sua prima volta nel torneo collegiale.
Nico Mannion, caratteristiche
Fisico asciutto che in NBA potrebbe ostacolarlo, ma altezza importante (1 metro e 91 centimetri). Dovrà lavorare molto sulla sua muscolatura. Il “ragazzino dai capelli rossi” è considerato tra migliori giocatori di basket classe 2001 e non soltanto per l’esplosività d’esecuzione, il controllo delle movenze sul parquet, il tiro educato e il palleggio (è impressionante con entrambe le mani). Seppur ancora molto giovane, Nico spicca sulla media per un senso della posizione che non tutti i grandi campioni alla sua età potevano vantare.