Arrivo in una città di basket, che vive per la pallacanestro. Lo so perché ho vissuto qui 40 anni fa, c’è molta attesa per avere risultati e questo è stimolante”.
Il recente passaggio da Cremona a Bologna; la Nazionale ed il chiaccheratissimo rapporto con Pietro Aradori: il coach della Nazionale Italiana e nuova guida tecnica della Fortitudo è intervenuto ai microfoni di SkySport raccontandosi su questi e molti altri temi.
E’ stato un fulmine a ciel sereno, arrivato nel momento di lockdown
Meo Sacchetti
Arrivo in una città di basket, che vive per la pallacanestro
E’ arrivata questa offerta in cui mi si dava la possibilità di venire a Bologna.
Meo Sacchetti
Il discorso è continuato con il mio agente e le cose hanno trovato il giusto approdo. Arrivo in una città di basket, che vive per la pallacanestro. Lo so perché ho vissuto qui 40 anni fa, c’è molta attesa per avere risultati e questo è stimolante”.
Non ci tornerei, perché voglio lasciare un bel ricordo
Meo Sacchetti
Meo dopo 3 anni vissuti a Cremona ha lasciato la Vanoli dopo la storica vittoria in Coppa Italia: “Sono stato tre anni benissimo, ma non c’era la certezza della continuità in Serie A. Non ci tornerei, perché voglio lasciare un bel ricordo”.
Il punto della sua “nuova” Fortitudo
Qualche giorno fa l’arrivo di Sabatini, Totè e Adrian Banks: “La squadra è buona, abbiamo fatto un paio di aggiunte di livello. Manca qualche tassello, ma quando arrivi a Bologna è normale avere pressione. Non discuto Aradori come giocatore, ci siamo detti le cose in faccia ed è normale che sia così”.
La ripresa come sarà ? “La salute è la cosa più importante, i giocatori dovranno lavorare in estate per farsi trovare pronti: i giocatori sono professionisti e saranno pronti ad agosto”.Â