È capitato più o meno a tutti un tiro sbagliato. A calcio, a basket, a pallavolo. Una conclusione forzata e sbilenca, o semplicemente un pallone calciato male nel tentativo di strapparlo dai piedi o dalle mani dell’avversario. Gesto spesso da eroi, gesto di coraggio e voilà, come non detto: eccolo balzare oltre la rete del campetto sotto casa o incastrarsi tra le plance che sostengono il canestro, o svolazzare ancora tra gli stretti seggiolini sugli spalti.
Wizards-Rockets: quella palla recuperata da Bradley Beal…
A recuperarlo a volte, quel pallone, è quasi un’impresa. Per i meno fortunati potrebbero servire anche doti atletiche da campione; è quasi più complicato ritrovarlo – a volte – che tornare in campo e provare con forza a vincere la partita. Esagerazioni, ovviamente, tuttavia… Deve aver pensato più o meno a questo Bradley Beal in NBA durante la sfida vinta dai suoi Wizards contro i Rockets. Nel terzo quarto del match, con gli uomini di Scott Brooks avanti nel punteggio 73 a 69 e un bel po’ ancora da giocare (10’38”) la palla a spicchi è scivolata sotto la tribuna e la guardia di Washington si è “lanciata” verso un impervio recupero.
“Beal, the ball!”
Pochi secondi sdraiato a terra, ma Beal ha dovuto sudare sotto la canotta per ritrovare la sfera e restituirla al parquet. Alla fine ce l’ha fatta e così il cronometro sul tabellone è tornato a correre. Forse anche da quel gesto – diciamo così – “eroico”, Bradley ha poi chiuso all’ultimo gong con 37 punti a referto, 8 rimbalzi e 3 assist. Semplicemente, uno dei migliori.