Francia-Germania è un classico mondiale da sempre, in svariati campi: trattasi di politica, di economia, di calcio.
Da 3 anni a questa parte, purtroppo, il significato di questo incontro ha delle connotazioni ancora più importanti.
E’ il 13 novembre 2015, Francia e Germania si affrontano allo Stade de France di Saint-Denis, pochi km da Parigi. Alle 21:20, a 20 minuti dal fischio d’inizio, in mondovisione si ode un boato. Un’esplosione, la prima di una serie in tutta la città, si verifica nei pressi dello stadio.
La partita va avanti ma man mano si diffondano le notizie di ciò che accade al di fuori del rettangolo di gioco il clima diventa surreale.
Negli attacchi di quella notte di follia sono rimaste uccise 130 persone e ferite tra 352 e 368.
La Francia e la civiltà occidentale tutta si risveglierà l’indomani in ginocchio, in un clima di terrore e sgomento.
Vari attentati si sono susseguiti da quel triste 13 novembre e varie sono state le contromisure attuate dai governi europei per contrastare la minaccia.
Ma per quanto doloroso sia questo recente passato, bisogna guardare ad oggi e domani con sorriso e speranza, che l’uomo non dimentichi quel che di orrendo è riuscito a fare, che ne tragga insegnamento.
Stasera, ore 20,45, Francia e Germania si sfideranno nuovamente allo Stade de France di Saint-Denis. Sono passati quasi 3 anni, ma il dolore e la paura di quei giorni è ancora vivo.
Come diceva il buon Arrigo Sacchi “Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti”. E noi, che di calcio siamo malati, non possiamo far altro che metterci comodi sulle nostre poltrone e assistere allo spettacolo, con un compito solo, ben più importante di una partita di pallone.
Non dimenticare, ricordarci sempre la cosa più importante che abbiamo, la nostra vita.
13/11/15 – 16/10/18
Oltre qualunque differenza, sia essa Nazionalità, cultura, colore della pelle, religione.
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