Dirà che è stata l’esperienza più importante della sua vita, che 6 stagioni in Europa non si dimenticano tanto facilmente, specie quando hai l’onore di essere un giocatore dell’Arsenal e contemporaneamente del Levante, dell’Alcoyano, del Ponferradina, del Real Murcia, dell’Almeria e del Bolton, tifando Arsenal sempre e comunque con riserva.
“Torno in Brasile cresciuto, molto cresciuto e ora sono pronto a dimostrare quanto valgo!“, con un sorriso limpidissimo e le labbra a pochi centimetri dal microfono di un entusiasta giornalista che accoglie il ritorno del figliol prodigo: Wellington Alves da Silva, che sei anni fa aveva lasciato il Fluminense per essere “il nuovo Neymar” dei Gunners (lui e Neymar sono coetanaei), ora si appresta a compiere lo stesso viaggio ma al contrario, con ben 0 presenze per i londinesi e tante foto per ricordarsi questa avventura.
[…] Wellington Silva ha davvero 16 anni quando deve solo scegliere tra Arsenal, Manchester United e Chelsea e anche Real Madrid o Atletico, consapevole che in ogni caso potrebbe solo andare meglio di così, mentre i dirigenti del Fluminense lo rassicurano di esser davanti alla scelta giusta, forti di un assegno da 4 Mln di euro in tasca. Sarà l’Arsenal a battere la concorrenza grazie al fascino che una squadra giovane e quasi sempre perdente esercita su tutti gli adolescenti in rampa di lancio. Mentre Londra spalanca il suo meccanico abbraccio a questo figlio del sole d’oltreoceano, in Inghilterra già tutti si sfregano le mani per l’ennesimo colpo dell’academy dei Gunners che magari non vincerà nulla giocando all’Emirates, ma varrà sicuramente un sacco di soldi tra due o tre anni e farà registrare una bella plusvalenza.
Wellington Silva la maglia dell’Arsenal non l’ha mai indossata in gare ufficiali, nemmeno per un minuto. e oggi la sua pagina sul sito dei Gunners sembra congelata a un anno fa, a pochi giorni dal suo trasferimento in Championship.[…] Alcune presenze nelle varie nazionali giovanili verdeoro, un Mondiale U-17 e una Copa America giovanile, messe li per far lievitare un tantino la quotazione, in quel torbido ambiente dove spesso ti ci ritrovi perché hai un buon procuratore.E’ tutto deciso, sarà il nuovo Neymar dell’Arsenal.
La gestione di questo giovanissimo giocatore da parte dello staff biancorosso è stata confusionaria già dai primi giorni: Silva sbarca a Londra il 6 gennaio 2011 e la Football Association lo etichetta subito come Special Talent Visa, un giocatore da tenere d’occhio e da tenersi stretto come una carta di credito illimitata. Poi torneranno sui loro passi. Ma la paccottiglia burocratica non arriva per tempo, il giocatore non può ottenere le autorizzazioni necessarie per giocare.
Sei giorni dopo è già un giocatore del Levante, dove rimarrà in prestito fino al 31 dicembre dello stesso anno, giocando appena 37 minuti in due partite. Nel gennaio 2012 c’è un ritorno all’Arsenal e i documenti non sono ancora tutti al loro posto e quindi la società decide che è ancora tempo di farlo maturare altrove e lo mette sul primo volo ancora una volta diretto in Spagna, per giocare con l’Alcoyano. Il 20 gennaio 2012 esordisce in casa contro l’Almeria, giocando la mezz’ora finale e trovando il gol del definitivo 2 a 2 al 39′. Sembra uno spiraglio di luce per un giocatore che nei due anni più delicati della vita di ogni uomo/calciatore ha vestito quattro maglie diverse, iniziando la preparazione estiva in un posto e finendo la stagione altrove. In realtà è solamente iniziata la girandola già anticipata che porterà Silva al Ponferradina, al Real Murcia e all’Almeria per ottenere solo nel 2014 il fatidico passaporto spagnolo che potrebbe finalmente permettergli di giocare in Inghilterra, con un ultimo, sacrificoso prestito stagionale al Bolton, in Championship. Wenger sembra finalmente contento di poter ammirare questa giovane promessa a pochi chilometri da casa, è consapevole che il ragazzo si farà e sarà il futuro dell’Arsenal.Quattro anni per ottenere i documenti necessari, andando a memoria risulta difficile trovare un altro giocatore che ha aspettato così tanto.
Silva, oggi, ha appena 23 anni ed è un’ala destra che si adatta anche a sinistra o come mezzapunta, dal fisico molto minuto (alto solo un metro e settanta): Neil Lennon, suo tecnico a Bolton, lo ha definito come “Un buon giocatore se impiegato in Brasile, ma lontano da casa è leggermente sottopeso“. E’ nato a Rio De Janeiro e li si appresta a tornare![…]
Ed è troppo difficile provare a capire se davvero ce lo ritroveremo in Europa tra qualche anno, le leggi che etichettano i giocatori di 23 anni come già “troppo vecchi” alla fine non sono mai state efficaci e forse Wellington riuscirà davvero a ritrovare se stesso e una sua dimensione nel campionato Brasiliano. […]
2392 giorni da giocatore dell’Arsenal, senza aver mai davvero giocato nell’Arsenal. Da qualche parte, in questa storia, si cela una conclusione che sapremo trarre solo in un altro tempo, quando ci sentiremo tutti un po’ meno stronzi di quanto non lo siamo oggi.
Il pezzo completo di Massimiliano Chirico su https://crampisportivi.com/2016/07/20/24720/