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Avanti questo De Boer, quindi. Magari ha meno pretese. E non se la tira troppo.

โ€œEsistono due categorie di allenatoriโ€, mi dissero una volta. โ€œQuelli che allenano i calciatori e quelli che allenano i Presidentiโ€ฆ E sono sempre questโ€™ultimi a vincereโ€. Naturalmente, penso io, si comincia sempre dal primo gradino ( ovvero, allenando i calciatori): si arriva al secondo grazie al talento, alla fortuna e al pedigree che ti guadagni sul campo. Da lรฌ, puoi passare ad โ€œallenareโ€ i Presidenti, e a farti finalmente prendere Ibrahimovic. Che i problemi, poi, te li risolve lui. Mancini, in questo, รจ un โ€œunicumโ€. Una specie di predestinato; forse perchรฉ (dicono i malevoli) un poโ€™ allenatore lo รจ sempre stato, anche quando giocavaโ€ฆ E suggeriva le mosse buone a Boskov e ad Eriksson, che notoriamente non erano aquile. Ora, la โ€œgavettaโ€ non รจ mai un valore assoluto. E Mancini, che non lโ€™ha mai fatta, deve a questo una certa spigolositaโ€™ di carattere e unโ€™intransigenza che mal si coniugano con lโ€™attuale austerity del calcio italiano, Juventus esclusa. In piรน, รจ โ€œomo de panzaโ€: e lโ€™alta considerazione che ha di se stesso gli impedisce di contare fino a dieci prima di aprire bocca, creandogli inevitabili problemi con i tifosi, la stampa, i colleghi sarri(ricordate la baruffe con Sarri?) e anche allโ€™interno dello spogliatoio. Lโ€™esonero (o come lo si voglia chiamare) parte da lรฌ. Perchรฉ Mancini รจ anche un uomo intelligente, e sa che con le freccette sulla lavagna non si vince. Lavorava volentieri con Moratti e con gli sceicchi del City, che gli staccavano assegni in bianco; alla Lazio durรฒ finchรฉ Cragnotti potรฉ spendere e spandere. manciniAlla Sampdoria era il figlioccio di Paolo Mantovani, e litigoโ€™ forte con Enrico che aveva chiuso i cordoni della borsa. รˆ il primo, insomma, a non credere alle virtรน salvifiche di un allenatore, sebbene si faccia pagare (e molto) per farlo. E in questo, debbo ammettere, mi ha dalla sua parte. Ero un ammiratore di Ernst Happel, che vinceva con squadre di seconda fascia. E se avessi una squadra, il primo colpo di telefono lo farei a Marcelo Bielsa, che mi sembra un personaggio fantasticoโ€ฆ Perรฒ vorrei vederlo con uno squadrone, e non solo con Bilbao e Marsiglia, dove applicare certi metodi deve essere molto piรน semplice. E sorrido quando leggo di certi stregoni che in un nanosecondo hanno saputo dare โ€œun giocoโ€ o, ancor meglio, โ€œunโ€™identitร โ€ alla squadra, dimenticando che lโ€™organizzazione, lโ€™affiatamento e certi meccanismi non nascono sui banchi di Coverciano ( o meglio, Coverciano non basta), ma vengono naturali quando si hanno calciatori che giocano insieme per almeno un paio di stagioni, come succede persino tra i dilettanti. Uno dei piรน celebrati del momento, in questo senso, รจ Di Francesco del Sassuolo: del quale andrebbe perรฒ ricordato che lavora da quattro anni con gli stessi elementi, che sono quasi tutti di ottima qualitร  e, particolare non da poco, parlano anche la stessa lingua. Mentre facciamo passare per cerebroleso quello del Palermo, al quale fanno una squadra con Uruguayani e Finlandesi e puntualmente gliela smontano ad ogni sessione di mercato. Mancini ha unโ€™idea di football molto spicciativa, fino a sembrare cinica: oggi vince chi ha i soldi. E come questi soldi vanno spesi, lo decide lui. Che sa come si fa, e soprattutto conosce lโ€™alta sartoria, e non si abbassa alla merceria di paese. Avanti questo De Boer, quindi. Magari ha meno pretese. E non se la tira troppo.

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