Gianluigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale, ha voluto fare una precisazione sul suo palmarès durante la consegna della Castagna d’Oro, in occasione della presentazione del suo libro “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi”.
“Fino ai 20-21 anni sono stato indulgente con me stesso: mi sentivo in diritto di commettere errori per imparare.
Era una sorta di bonus che credo sia giusto concedersi, perché raggiungere la fama da giovane non significa diventare subito adulti.
Nella vita ho sempre provato a guardarmi allo specchio senza abbassare lo sguardo: ho sbagliato, mi sono vergognato, ma ho sempre pagato in prima persona.
Questa, per me, è la forma migliore di apprendimento e il modo per diventare un uomo migliore.”
Buffon sul discorso Palmares
“I miei scudetti non sono undici, ma tredici. Conto anche quelli vinti sul campo con la Juventus e poi revocati con Calciopoli. Alla fine, più dei numeri, restano le frasi, le emozioni e le storie che li hanno accompagnati. E per questo dico grazie di cuore.”