Capo Verde fa la storia: il piccolo arcipelago africano si qualifica per la prima volta ai Mondiali, battendo giganti come il Camerun.
Da un Paese grande come il Molise a un sogno grande come il mondo. Capo Verde, arcipelago di appena mezzo milione di abitanti (meno di 19 mila sull’isola principale), ha scritto una pagina indimenticabile di calcio qualificandosi per la prima volta ai Mondiali. Una storia che profuma di mare, orgoglio e riscatto: dal difensore scoperto su LinkedIn al bomber ex Verona, passando per “Totti” e “Platini” made in Praia. Una vera favola del calcio moderno.
La notte in cui Capo Verde ha fatto la storia
La festa è esplosa al National Stadium di Praia, con 14 mila persone in delirio dopo il 3-0 all’eSwatini. Quel successo ha consegnato a Capo Verde la vittoria del girone africano davanti a colossi come il Camerun di Onana e Anguissa. Un traguardo storico: per la prima volta, i “Tubarões Azuis” (Squali blu) si qualificano alla Coppa del Mondo 2026.
Sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta, proprio in Camerun, bastano per blindare un’impresa che sa di miracolo sportivo.
Un Paese minuscolo, un sogno gigantesco
Con una superficie di poco più di 4.000 chilometri quadrati, Capo Verde è grande quanto il Molise e conta appena mezzo milione di abitanti.
È dunque il Paese più piccolo di sempre per estensione geografica a qualificarsi a un Mondiale e il secondo più piccolo per popolazione, dietro l’Islanda del 2018.
Un risultato che riscrive la geografia del calcio mondiale e che ha trasformato le strade di Praia e Mindelo in un’unica, immensa festa.

Davanti ai giganti: Camerun battuto, sogno Mondiale conquistato
A rendere ancora più epica l’impresa è l’avversario superato: il Camerun, cinque volte campione d’Africa, una tradizione calcistica lunga decenni e quasi 30 milioni di abitanti.
Capo Verde, con una rosa composta da calciatori sparsi tra Portogallo, Irlanda, Olanda e Svizzera, ha tenuto testa ai “Leoni indomabili” e li ha superati con organizzazione, compattezza e cuore.
Il gol decisivo? Arrivato dai piedi del suo eroe più inatteso: Dailon Livramento, ex attaccante del Verona, ora in prestito al Casa Pia. Suo l’1-0 contro l’eSwatini che ha fatto esplodere l’arcipelago.
Una seconda chance dopo il sogno infranto del 2013
Non è la prima volta che Capo Verde sfiora il paradiso.
Nel 2013, infatti, si era già qualificato per il Mondiale in Brasile… o almeno così sembrava.
La FIFA annullò il risultato decisivo contro la Tunisia per l’impiego di un giocatore squalificato, Fernando Varela, e il sogno fu cancellato a tavolino.
Dodici anni dopo, la nazionale si è presa la sua rivincita sportiva e morale, conquistando la qualificazione “sul campo” e nel modo più bello: contro avversari di caratura internazionale.
Il difensore trovato su LinkedIn
Tra le tante storie incredibili che compongono la favola capoverdiana, spicca quella di Roberto “Pico” Lopes, difensore degli Shamrock Rovers.
Nel 2019 ricevette la convocazione per la nazionale… via LinkedIn!
L’allora ct Rui Águas aveva pubblicato un annuncio per cercare giocatori con doppia cittadinanza. Pico rispose, si presentò al “colloquio” e da lì è diventato una colonna della squadra.
Oggi sarà tra i protagonisti del primo Mondiale della storia di Capo Verde.
Dal “Molise del mare” al mondo intero
Capo Verde non parteciperà alla prossima Coppa d’Africa, dove è stata eliminata nel girone da Egitto e Mauritania, ma poco importa.
Il popolo delle dieci isole ha già ottenuto il suo Mondiale.
Le celebrazioni sono durate giorni: sfilate di barche colorate, tamburi, bandiere e musica su tutte le isole.
Per una volta, il calcio ha unito l’intero arcipelago in un’unica voce: “nós consegui!” — ce l’abbiamo fatta!
Il calcio non è solo numeri e tattica: è sogno, passione, appartenenza.
Capo Verde, con i suoi 19 mila abitanti sull’isola principale e mezzo milione in tutto l’arcipelago, ha dimostrato che anche i più piccoli possono scrivere pagine immense.
Nel 2026, tra giganti come Brasile, Francia e Germania, ci sarà anche questa piccola nazione africana che ha creduto fino in fondo alla propria favola.
E quando risuonerà l’inno di Capo Verde ai Mondiali, tutto il mondo del calcio si fermerà un attimo. Perché certi sogni, ogni tanto, diventano realtà.