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Il tè al Mondiale scotta le inglesi

Mondiale donne: Inghilterra sconfitta dagli USA e beffata con una tazzina di tè.

Un compleanno così Alex Morgan se lo sognava dal giorno in cui il calcio è entrato a gamba tesa nella sua vita. Nell’Era del pallone in rosa, presenza sempre più definita sui quotidiani sportivi, il suo gol ieri ha fatto storia. Intanto perché è simbolo di una generazione di bimbe che, “scarpette” ai piedi, ora sognano di emularla un giorno, poi perché ha trascinato la Nazionale femminile degli Stati Uniti all’ultimo emozionante atto del Mondiale. La kermesse è di casa in Francia e la selezione a stelle e strisce ha superato le rivali della vicina Inghilterra volando in finale.

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Hanno fatto storia il gol e la vittoria marchiate USA, ma anche il gesto di Alex che ha accompagnato il vantaggio decisivo delle americane. Quantomeno ha fatto discutere. La punta degli Orlando Pride, capitano degli Stati Uniti, a rete gonfia e sotto gli occhi dei tifosi ha mimato la bevuta di una tazzina di tè, immagine fiera, d’orgoglio, della tradizione anglosassone. E, ovviamente, le avversarie d’Oltremanica non l’han presa così bene.

https://twitter.com/thanksdelpier0/status/1146201551867977728

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Portabandiera inglese la calciatrice della Juventus Women Lianna Sanderson. Intercettata dalle telecamere di beIN Sports, ha esternato il suo sdegno e delle compagne di squadra.

«Un gesto sgradevole. Mi aspettavo che potesse segnare, non che potesse esultare così».

Insomma, una tazzina di tè, da sempre emblema di tregua e riconciliazione, pausa, relax dal ritmo frenetico della nostra quotidianità, questa volta ha scaturito l’effetto contrario. Di odio quasi, di imbarazzante disgusto. Chissà se qualcuno si era posto il quesito: ci si può fare battaglia per colpa di un infuso, per dire, alla cannella? La risposta da ieri è sì, ci si può fare “la guerra” a colpi di cannella. You can.

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