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Caos Belgio: “Se lo troviamo sarà il suo ultimo giorno”

Thibaut Courtois esce allo scoperto e prova a riportare la calma all’interno dello spogliatoio, ma dietro c’è più di un semplice diverbio.

Dopo la sconfitta rimediata nella sfida contro il Marocco, dallo spogliatoio del Belgio fuoriescono indiscrezioni top secret.
C’è chi torna a parlare del rapporto tra i giocatori e sembrano essere tanti i dissapori quando i riflettori si spengono.
Il primo è quello tra il portiere del Real Madrid e il fuoriclasse del Manchester City, Kevin de Bruyne.
I due non si rivolgerebbero la parola da ben 10 anni per motivi extra calcistici e più nello specifico per una donna.
Un viaggio tra le interviste ed ecco spuntare le parole di Caroline Lijnen ex fidanzata di Kevin che dopo aver rotto con il centrocampista dei Cityzen aveva dichiarato: “Thibaut mi ha fatto sentire come Kevin non aveva mai fatto nei tre anni della nostra relazione”
Il tradimento ha di fatto chiuso i rapporti tra le due stelle e a quanto pare in questi anni non è migliorato.
In secondo piano ma pur sempre influente nelle dinamiche di gioco, la situazione tra Eden Hazard e Trossard, che anche pubblicamente li ha visti scambiarsi parole non proprio da veri amici.
Poi Bathsuay e quella difficoltà nell’accettare la panchina per vedere giocare Lukaku. Troppi galli per un unico pollaio? Forse la risposta guardando la bacheca vuota, è da cercare fuori dal campo di gioco.
Detto questo passiamo alle dichiarazioni di Thibaut Courtois dopo la gara persa con il Marocco.

Negli spogliatoi del Belgio dopo la partita contro il Marocco non è successo niente. Il mister ha parlato solo pochi minuti, per me non c’è nessun problema in squadra. Questa situazione complicata ci unisce, ci avvicina. Il problema principale è vedere articoli, titoli sui media o sui social network. A volte prendiamo un articolo semplicemente per vero. Comunque abbiamo chiarito tutto insieme. Ho parlato, ma preferisco che le mie parole rimangano private. Tutti vogliono vincere la prossima partita con la Croazia, non vogliamo essere eliminati. È ora di combattere. Siamo una squadra, sappiamo di poter vincere”.

Al centro della polemica le parole che avrebbero detto alcuni giocatori sulla linea difensiva, considerata troppo lenta per questi livelli.

Sembrava essere finita qui ma il portierone ha voluto aggiungere: “Non sempre sono i giocatori a portare informazioni ai giornalisti, non sappiamo chi ha detto certe cose, ci sono anche tante persone attorno alla squadra. Comunque, non c’è problema, non è la verità: siamo una famiglia. Se scopriamo chi ha detto cose false alla stampa, probabilmente sarà il suo ultimo giorno all’interno del gruppo”

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