Non c’è nulla di più divisivo delle convocazioni per la Nazionale di calcio: si dice che gli Azzurri abbiano circa 60 milioni di commissari tecnici, un modo ironico per evidenziare come chiunque provi a mettersi nei panni della guida della squadra, soprattutto quando si tratta di scegliere chi chiamare alle manifestazioni. L’Italia, si sa, non è in un periodo eccellente: dopo la vittoria dell’Europeo 2020 è riuscita incredibilmente a mancare la qualificazione ai Mondiali per la seconda volta consecutiva, e nonostante il titolo di campioni in carica non parte di certo da favorita a Euro 2024.
Chi è solito guardare la Nazionale sarà ben conscio del fatto che la principale mancanza di questa squadra è quella di una prima punta di spessore: ovviamente non pretendiamo di risolvere l’annosa questione in questa sede, trattandosi di un “problema” generazionale e molto più complesso di quanto possa apparire dai soliti discorsi che si fanno su internet o al bar. I nomi interessanti, però, ci sono: nelle amichevoli di Marzo Spalletti ha infatti convocato, per esempio, Lorenzo Lucca e Gianluca Scamacca, forse non ancora pronti per fare i titolari ma senz’altro promettenti, oltre all’oriundo Mateo Retegui, che si è rivelato una gradita sorpresa nel corso di quest’anno. Andiamo allora a vedere chi potrebbe coprire il ruolo di punta centrale per l’Italia agli Europei.
Ciro Immobile
Il rapporto tra Ciro Immobile e la Nazionale, al netto del titolo di Campioni d’Europa conquistato nel 2021, è sempre stato piuttosto altalenante. La causa principale sta nella sostanziale differenza di rendimento tra l’Immobile versione Serie A (4 volte capocannoniere, maggior numero di gol segnati in una singola stagione e molti altri riconoscimenti) e quello azzurro, apparso molto spesso spaesato e poco incisivo. Ovviamente, quando cambiano il sistema, gli allenatori e il piano tattico è legittimo essere protagonisti di un rendimento differente, ma il comunque scarso apporto in termini di gol che Immobile ha fornito nelle diverse competizioni lo ha sempre reso bersaglio di molte critiche. Ad ora Spalletti ha scelto di non convocarlo nelle amichevoli di marzo, anche per via dei diversi infortuni subiti dall’attaccante della Lazio, ma vedremo se cambierà qualcosa a ridosso degli Europei.
Mateo Retegui
Quella che sembrava una mossa provocatoria di Roberto Mancini, che in più di un’occasione si è lamentato della mancanza di punte di peso in Italia e ha così rivolto il proprio sguardo all’Argentina, potrebbe paradossalmente rivelarsi la più azzeccata in ottica futura: arrivato tra lo scetticismo dei conservatori in quanto naturalizzato per via delle origini del nonno materno e del bisnonno paterno, Mateo Retegui ha saputo rapidamente imporsi nelle gerarchie della Nazionale italiana, dove ha già segnato 4 gol in sole 6 apparizioni. Si è ulteriormente “avvicinato” all’Italia cominciando a giocare nel Genoa proprio in questa stagione, dove al netto degli infortuni sta mettendo in mostra un buon repertorio tecnico e un interessante senso del gol: la sua candidatura a punta titolare agli Europei per l’Italia, così, ha preso sempre più quota.
Andrea “Gallo” Belotti
Andrea Belotti è stato per diversi anni uno degli attaccanti più rappresentativi della Serie A e del calcio italiano: con la maglia del Torino ha realizzato ben 100 reti in campionato in 232 partite e molti fan ricorderanno l’incredibile annata del 2016-2017, dove chiuse con 26 reti in 35 gare di Serie A. Alle capacità balistiche e al tiro potente, Belotti abbina una qualità non indifferente: un grande spirito di sacrificio, che spesso si traduce nell’abilità di tenere alta la palla e di fare a “sportellate” contro qualsiasi tipo di difesa. Nonostante attualmente sia fuori dal giro della Nazionale per via del calo di rendimento in termini offensivi, Andrea potrebbe comunque tornare utile nella campagna europea: non resta che vedere se Spalletti deciderà di credere in lui e convocarlo per l’estate 2024.
Giacomo Raspadori
Giacomo Raspadori ha scalato con pazienza le gerarchie del calcio italiano, diventando a 24 anni uno degli attaccanti più interessanti della serie A e uno dei talenti della nostra Nazionale. Dopo l’esperienza al Sassuolo, maglia con cui si è messo in mostra con continuità a partire dalla stagione 2020-2021, nell’estate del 2022 passa al Napoli dove entra far parte della squadra che conquista lo storico terzo scudetto. Lato Azzurri Raspadori fa tutta la trafila delle giovanili (U16, U17, U19, U20 e U21) prima di debuttare nella Nazionale maggiore nel 2021 sotto la gestione Mancini.
Il talento di Raspadori e la sua duttilità tattica lo rendono un attaccante di alto livello e una possibile prima punta, anche se dal punto di vista tecnico sarebbe un adattamento che molti preferirebbero evitare: Giacomo, infatti, nasce come seconda punta o come trequartista, dando il meglio di sé quando deve supportare una prima punta di peso; anche se ha già provato a giocare come falso nueve nel Napoli di Spalletti, il timore generale è che fargli ricoprire stabilmente il ruolo di centravanti potrebbe ridimensionarne le qualità o comunque limitarne l’efficacia. La giovane età e le potenzialità tecniche e tattiche, unite al feeling del giocatore con il tecnico Luciano Spalletti, fanno comunque sì che questo esperimento possa fornire dei frutti interessanti.
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