La favola del Lipsia, la squadra più odiata di Germania che sta dominando il campionato La neopromossa vince a Leverkusen ed è prima da sola in Bundesliga, imbattuta dopo 11 giornate.
I tifosi avversari però la osteggiano perché simbolo di un calcio commerciale, che ci sia anche un pizzico di invidia e stupore?! Il Lipsia non si ferma più. Ha l’età media più bassa di tutte le partecipanti, è ancora imbattuta e adesso stuzzica i bookmaker. A inizio stagione, il Lipsia campione di Germania era dato a 500, ora la quota oscilla tra 13 e 20, di sicuro chi ha tentato la giocata della vita potrà crederci fino in fondo, sarebbe un colpo incredibile. A inizio stagione nessuno l’avrebbe mai detto, ma per quanto visto sin qui a contendersi il campionato con il favorito Bayern Monaco mattatore degli ultimi anni in Germania e al Borussia Dortmund ci saranno anche i Tori Rossi di Lipsia vogliosi di dimostrare a tutti di essere lì per meriti sportivi. Il paragone con i bavaresi del Bayern per quanto riguarda il valore delle rose é impietoso, 582 milioni la squadra campione in carica contro gli 82 dei debuttanti in Bundes, ma si sa che il calcio é strano, non sempre i favoriti riescono a spuntarla.
Un nuovo Leicester? Il paragone è quasi d’obbligo, perché come nessuno si aspettava il Leicester campione nessuno mai si sarebbbe aspettato il Lipsia in vetta alla classifica in Germania, però L’amore provato da tutto il mondo per la favola Leicester è molto diverso per quanto riguarda i ragazzi di Lipsia, odiati in patria e spesso ritrovati a giocare partite in stadi vuoti per proteste delle tifoserie di tutte le altre squadre. Il club è nato solo nel 2009 grazie all’investimento della Red Bull, già entrata nel mondo del calcio con l’acquisizione del Salisburgo, società austriaca. Dopo aver rilevato la licenza sportiva del Markranstadt (società di quinta divisione, l’equivalente della nostra Eccellenza), la multinazionale ha scelto il nome RB Lipsia, dove “RB” è un evidente richiamo all’energy drink. Scelta di marketing illegittima, dato che in Germania non sono ammesse franchigie nella denominazione sociale (con l’eccezione del Bayer Leverkusen per motivi storici). Fatta la legge, trovato l’inganno: “RB” è stato venduto come “RasenBallsport”, una parola che significa “sport della palla che rotola su prato”. Evidente forzatura, accettata dalla Federazione ma osteggiata dai tifosi avversari, che provano un vero e proprio odio, manifestato con gesti molto forti e crudi a volte, come il lancio di teste di toro, simbolo del Lipsia.
“La tradizione non si può comprare”
Tutte le tifoseria contro il Lipsia, la più rappresentativa è quella del Borussia Dortmund, che nel giorno della prima trasferta stagionale, proprio contro la squadra allenata da Ralph Hasenüttle hanno deciso di non seguire la squadra e di lasciare vuoto il settore ospiti della Red Bull arena accusando il Lipsia di giocare a calcio per vendere un prodotto. Ha soffiato il posto all’Hoffenheim che, nella prima uscita stagionale, ha scherzosamente rivendicato il primato di «squadra più odiata di Germania». Il tifosi del Lipsia accusano i puristi di ipocrisia, ricordando che squadre come il Wolfsburg, il Leverkusen e l’Ingolstadt siano comunque in mano a potenze economiche. Ci marciano anche i media tedeschi, che hanno ribattezzato gli incroci tra queste squadre con il nome di “El Plastico”. Il Lipsia si difende invece con Ralf Rangnick, il direttore sportivo. Secondo lui, il lavoro della società andrebbe apprezzato da tutti per la sua voglia di investire in giovani calciatori. Riuscirà il Lipsia a mettere le ali e a fare l’impresa contro ogni pronostico e contro tutte le critiche?