Si è conclusa dopo tre anni la storia d’amore tra Cristiano Ronaldo e la Juventus: da ieri pomeriggio, CR7 è un giocatore del Manchester United. L’attaccante portoghese, quasi a chiusura di un cerchio, torna nella squadra che lo ha fatto diventare grande.
Doveva tornare al Real, doveva vestire la maglia PSG accanto al rivale di sempre Messi, doveva andare al City dal “rivale” Guardiola: alla fine, Ronaldo tornerà ad Old Trafford. Chissà se prenderà ancora la maglia numero 7 e se, quindi, Edinson Cavani gliela concederà come aveva fatto ai tempi Juan Cuadrado quando il portoghese arrivò alla Continassa. Fatto sta che Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, 36 anni e una sfilza di trofei vinti in carriera, lascia la Serie A per ri-approdare in Premier League: con il suo arrivo, il massimo campionato inglese diventa un qualcosa di incredibile. Già lo era prima, figurarsi ora.
La nostra massima serie invece perde un altro pezzo da novanta: dopo Donnarumma, de Paul, Lukaku e Hakimi ecco che anche il fenomeno di Funchal lascia il Belpaese e la Serie A. E’ il calciomercato, baby. Sono i procuratori che comandano, bellezza.
Cristiano Ronaldo lascia la Juventus dopo tre stagioni (e una partita) dove ha vinto due scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe. Non è arrivata la Champions, la tanto agognata “coppa dalle grandi orecchie” che la Juventus cerca disperatamente di vincere dal 22 maggio 1996. Ronaldo era stato acquistato dalla Vecchia Signora proprio con l’intento di riportarla sotto la Mole ed invece con in campo il numero 7 portoghese, la Juventus (con tre allenatori diversi) è uscita una volta ai quarti e due volte agli ottavi. Nella sua carriera, Ronaldo ha vinto cinque Champions League, una volta è arrivato in finale, cinque volte in semifinale: la Juventus nella sua storia di vittorie ne conta solo due e sette finali perse. Ronaldo era stato preso solo ed esclusivamente per cercare l’assalto alla coppa più bella e più ambita. Fiasco totale. E non solo per colpa sua.
Ronaldo era arrivato alla Juventus nell’estate 2018 per 100 milioni di euro, firmando un contratto quadriennale da 31 milioni di euro a stagione, diventando così il giocatore più pagato nella storia della Juventus sia come cartellino sia come ingaggio.
Era arrivato come il messia, colui che era stato chiamato per riportare la chiesa (la Champions) al centro del villaggio (la bacheca dei trofei). I tifosi impazzirono alla notizia della sua firma. I tifosi iniziarono a sognare in grande. I tifosi (non solo italiani) acquistarono migliaia e migliaia di magliette della Juventus con appiccicato sulle spalle “Ronaldo 7”. I tifosi non vedevano l’ora di vedere dal vivo colui che li aveva castigati pochi mesi prima con un rigore e con una rovesciata che aveva del portentoso. I tifosi non vedevano l’ora di urlare con lui “Siuuuu”” dopo una sua rete. Ed i tifosi avversari giù a rosicare. Perché il potere (Cristiano Ronaldo) logora sempre chi non ce l’ha (le altre squadre).
Ma il sogno è tramontato definitivamente il 9 marzo ed il 23 maggio 2021: eliminazione dalla Champions per mano del Porto (con errore dello stesso Ronaldo sulla punizione del connazionale Sérgio de Oliveira al 115’), quarto posto finale in campionato e Champions acciuffata solo grazie al gol di Faraoni contro il Napoli che ha spinto Insigne e soci in Europa League ed i Pirlo boys alla fase a girone di Champions. In carriera, il peggior risultato in campionato di CR7, dal 2002, è stato arrivare cinque volte terzo. Mai quarto.
Poi la telenovela: Ronaldo va via, Ronaldo resta, Ronaldo va via, Ronaldo resta. Ronaldo scontento, Ronaldo contento. Allegri che dice che rimane ma che lo fa partire dalla panchina contro l’Udinese. Tutti che vogliono giocare con Ronaldo, tutti che vogliono che Ronaldo rimanga. Tutti d’accordo con lui e con il suo post su Instagram dove mise a tacere tutti sul suo futuro.
Poi l’addio: il post con CR7 in maglia Psg accanto a Messi, le voci che lo davano al City, poi le parole dure di Solskijaer dove disse che uno che aveva giocato in una parte di Manchester non poteva giocare nell’altra. Poi la notizia ufficiale, spiazzante: Cristiano Ronaldo al Manchester United per una cifra intorno ai 30 milioni di euro ed un biennale da 25 milioni: minusvalenza per la Juventus ma che, tra ingaggio risparmiato ed i soldi incassati, ora può fiondarsi alla ricerca di un nuovo attaccante in queste ultime ore di calciomercato. Cosa per altro non facile, si aggiunga, anche perché non è facile trovare uno che ti segna 101 gol in 134 partite.
Fatto sta che Ronaldo alla Juventus ha fallito e la Juventus con Ronaldo ha fallito: il giocatore non è riuscito a far fare alla squadra quel salto di qualità richiesto; la Juventus non ha mai allestito in queste tre stagioni vere corazzate come sono state le squadre che hanno visto in campo CR7. Perché le vittorie arrivano sempre dal gruppo e mai dal singolo, ma il top player deve anche giocare in un contesto di top player. Se c’è da trovare un colpevole, 50% di colpa.
I tifosi bianconeri sono divisi tra chi è contento e chi è scontento: è contento chi aveva basta di questa telenovela, è contento chi aveva basta di questo giocatore egoista, egocentrico e solista; è contento chi aveva basta che in 134 partite giocate aveva segnato un solo gol su punizione (con almeno 134 tentativi andati sulla barriera, alti sopra la traversa o lontano dai pali); è contento chi ora vede la Juve più squadra e non più Ronaldo-dipendente, è contento chi pensa che ora le casse della società non siano più in “rosso” come prima; è scontento chi sa di aver perso il giocatore più tecnico approdato alla Juve dall’addio di Zidane, è scontento chi ora non vedrà più in bianconero il più forte giocatore del Mondo in circolazione (o il secondo, per chi crede che Messi sia più forte), è scontento chi ora vede la Juventus più debole, è scontento chi vede ora la Juventus diventare una squadra normale in Italia e che non vincerà ancora la Champions.
Insomma, Cristiano Ronaldo ha passato la vita a far dividere le persone sul suo conto e lo ha fatto anche alla Juventus. Ma i tifosi sapevano fin da subito chi si erano “portati a casa”: un alieno (del calcio), uno che fisicamente ha dieci anni in meno, uno che punta sempre al gol e ai record, uno che gioca un altro sport rispetto ai compagni. Perché, diciamola tutta, Madre Natura ha premiato Cristiano Ronaldo dandogli quel quid che altri giocatori non hanno: giocare un altro sport in quel determinato sport.
Cosa rimarrà di lui in questi anni bianconeri? Tante immagini: il gol di testa contro la Sampdoria, gli addominali mostrati al pubblico dopo il suo gran gol segnato (guarda un po’??!!) contro il Manchester United, le lacrime dopo l’espulsione (la prima in carriera in Champions) contro il Valencia, il gesto delle “palle” rivolto ai tifosi dell’Atlético Madrid, Messi scartato nell’area della Juventus.
Oscar Wilde diceva “bene o male, basta che se ne parli” e da ieri il mondo del calcio non fa altro che parlare dell’addio di CR7 dalla Juventus e del suo ritorno allo United. Come se già prima non si parlasse di lui.
Ciao Cristiano, anzi CR-byebye. Mancherai al nostro calcio. E’ la vita. Lo ha detto anche Max Allegri che diceva che non avresti lasciato la Juventus. E invece…
Chi indosserà ora la maglia numero 7 della Juventus ora? Buon lavoro Arrivabene, Nedved, Cherubini e (soprattutto ) Andrea Agnelli.
PS: lo so che tutti aspettiamo Cristiano Ronaldo che dice a Carlo Pinsoglio “Ti aspecto” con lui che parte alla volta di Old Trafford per stare al suo fianco a mangiare una brioche.