La telecronaca dei primi venti minuti di Italia-Spagna è stata di una comicità (spero) involontaria.
“Se continuano così, vedrai che si stancheranno presto”, osservavano Rimedio e Zaccheroni. E non si rendevano conto che, invece, ci stancavamo più noi di loro… Perchè la Spagna faceva correre soprattutto il pallone, e noi invece sembravamo i cani in canizza, che girano a vuoto e dopo tre minuti scialano, con la lingua di fuori.
E’ stato uno spettacolo ai limiti dell’avvilente, almeno fino al 70°. Una specie di allenamento el mercoledi, quando si organizza la classica “attacco contro difesa”, con percentuali obbrobriose sul possesso palla ed una cifra di gioco più consona alle Isole Faer Oer, o all’Uzbekistan, che non alla prestigiosa Nazionale Italiana di calcio.
Speriamo sia un problema “autunnale”, dove in genere si fanno sempre brutte figure. Di certo, la differenza di qualità tra noi e loro (che agli Europei avevamo persino battuto) è sembrata abissale, ai limiti dell’imbarazzante: Iniesta sarà pure agli ultimi scaracchi, ma un giocatore così, noi non ce l’abbiamo… Più tutti gli altri, che giocano nel Barcellona e nel Real (e se va male, nel Chelsea o nel Manchester City); che sono squadre dove ti “obbligano” a diventare un campione anche a livello mentale, e non solo tecnico.
Di squadre “forgianti” noi, attualmente, abbiamo solo la Juve (che, tra l’altro, di calciatori italiani ne fa giocare sempre di meno). Prendiamo Romagnoli: in un Milan di retrovia, accanto a Rodrigo Ely e a Zapata, ha rovinato migliaia di appassionati di fantacalcio… Con Bonucci e Barzagli, è sembrato da subito un altro giocatore.
Tralascio Buffon, la cui eccessiva “monumentalizzazione” finirà per nuocere anche a lui.
“Il suo errore ci ha svegliato”, ha addirittura titolato un giornale. Trasformando una nefandezza quasi in una nota di merito.
Siamo un po’ troppo conformisti; non si finisce all’inferno se si dice che Buffon, pur rimanendo un bel portiere, va sui trentanove e non è più il prodigio di Berlino 2006. E che qualche magagna gliela risparmia una Juve alla quale tirano in porta molto più raramente che alla Sampdoria o al Bologna.
Lavorassi a Sky, a fianco di Ilaria D’Amico, mi accoderei anche io al coro di osanna, anche per una normalissima uscita bassa. Siccome non ci lavoro, dico che ai Mondiali 2018 (ammesso che ci andremo) il titolare sarà Donnarumma; e forse voleranno anche un bel po’ di stracci, perché gestire il declino di un Buffon, quando avverrà, non sarà affatto semplice. Come succede con Totti…. Ma forse a Torino saranno più spicciativi (e meno romantici) che a Roma.
Buffon ha preso 5 in pagella. A Ventura qualcuno ha dato addirittura quattro: vezzo tipicamente italiano, dove si è convinti che un allenatore abbia il potere di vincere (o perdere) le partite.
Con un pomodoro ed una cipolla anche il celebrato Carlo Cracco non evolverà da una pur magistrale panzanella. E non si farà preferire al cuoco di trattoria, che avrà invece a disposizione un taglio di carne pregiata, un eccellente olio d’oliva e spezie di qualità.
Ma, visto che si parla di cucina, ecco che è arrivata la Macedonia l’abbiamo battuta e Ventura, da ebete, tornerà ad essere un “Maestro di calcio”.
Perché da noi funziona così.