Cristian Chivu vola alla guida dell’Inter: sette vittorie di fila e una media punti da record. Superati Mourinho e Inzaghi, solo Spalletti ha fatto meglio.
Doveva essere una scelta di transizione, invece è diventata una rivoluzione. Cristian Chivu, alla sua prima vera esperienza su una panchina di Serie A, ha trasformato lo scetticismo in entusiasmo, la diffidenza in fiducia. Con sette vittorie consecutive e una media di 2,4 punti a partita, il tecnico rumeno ha firmato una delle partenze migliori della storia recente dell’Inter, superando mostri sacri come Mourinho e Inzaghi. E ora sogna di entrare definitivamente nella storia nerazzurra.
Un’Inter rinata
La prima vittoria in campionato, poi la striscia positiva. L’Inter di Chivu ha ritrovato quella fame, quella compattezza e quella leggerezza che sembravano perdute.
Le sue parole d’ordine sono diventate mantra quotidiani: energia, equilibrio, responsabilità.
Come ha dichiarato Nicolò Barella, “Siamo rinati”.
Una frase che sintetizza il lavoro di Chivu non solo sulla tattica, ma sulla mentalità. Il gruppo ha ritrovato fiducia, spirito di sacrificio e soprattutto divertimento.

I numeri del successo
I numeri, come sempre, raccontano la verità meglio delle parole:
- 7 vittorie consecutive tra Serie A e Champions League,
- 2,4 punti di media a partita nelle prime 10 gare,
- 8 successi e solo 2 sconfitte tra tutte le competizioni principali.
Questa partenza lo colloca davanti a tecnici del calibro di Mourinho e Simone Inzaghi, entrambi fermi a una media di 2,2 punti nelle prime 10 partite con l’Inter.
Meglio di lui, negli ultimi 20 anni, aveva fatto soltanto Luciano Spalletti nella stagione 2017/18, con 26 punti su 30 nelle prime 10 di campionato.
Ma con una differenza sostanziale: in quell’anno l’Inter non aveva le coppe europee. Chivu, invece, sta gestendo campionato e Champions, mostrando un’Inter in grado di competere su più fronti.
Il fattore umano: empatia e gestione del gruppo
Dietro la rinascita dell’Inter c’è soprattutto la mano di Chivu sull’uomo, prima ancora che sul giocatore.
Da ex difensore, conosce le dinamiche dello spogliatoio e sa quando toccare le corde giuste.
Con i giovani usa pazienza e fiducia (“I ragazzi vanno lanciati, se no non arrivano mai”, ha detto), mentre con i veterani preferisce la chiarezza.
La squadra lo segue, perché vede in lui uno di loro, un ex compagno diventato guida credibile.
Cristian Chivu ha impiegato cinque mesi per fare ciò che molti non erano riusciti a costruire in anni: restituire identità, entusiasmo e fiducia all’Inter.
Non ha ancora il carisma di Mourinho o la maturità di Spalletti, ma ha qualcosa che spesso conta di più: l’autenticità e la fame di chi vuole dimostrare di meritarsi tutto. La partenza sprint è da record, i numeri lo confermano.
E se continuerà su questa strada, l’ex difensore rumeno potrebbe davvero entrare nel pantheon degli allenatori nerazzurri più amati.