Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scoprì l’America. Non un giorno qualunque direte voi, anche perchè proprio in quelle ore di 528 anni fa’ ebbe inizio una nuova Età, quella Moderna. Con il Medioevo alle spalle e la voglia di scoprire il Nuovo Mondo, la nostra lezione di storia si può considerare più che terminata. Da qui parte il nostro collegamento, l’assist più che naturale che il passato ci consegna per riflettere su un fenomeno che ha riscritto almeno in parte le leggi calcistiche degli ultimi decenni: La scoperta dell’America da parte dei Campioni.
Partiamo da O’Rey sua maestà Edson Arantes do Nascimento meglio conosciuto come Pelè. Lui fu il precursore primo, di un modo di interpretare il calcio in modo totalmente diverso. A seguire la moda e forse più il campione furono tanti altri ma in pochi riuscirono realmente a lasciare un segno nel calcio a stelle strisce. Una pensione per atleti con pretese più economiche che calcistiche, più celebrative che agonistiche, ma con quel talento in grado di illuminare lo stadio con una sola giocata espressa. Come non citare il “Profeta del gol” Johan Cruijff, che prima con i Los Angeles Aztecs e poi con i Washington Diplomats deliziò i palati acerbi degli spettatori statunitensi. Il primo capitolo si concluse più come una passerella sotto i riflettori che un trend da esportare, ma servì a far capire che la trasformazione non poteva avvenire, se non con un movimento alla base più stabile e completo. Mettiamo da parte le teorie e lasciamo spazio agli esempi e in particolare quelli che dai primi anni 90 hanno contribuito a dare una forma a questa disciplina, che oltreoceano dovrà per sempre sottostare in ordine di gradimento a NBA, MLB, NFL e NHL.
“Get the ball rolling“, un modo giusto per iniziare a elencare i campioni che hanno deciso di salpare verso il Nuovo Continente.