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«Se hai le palle vieni qui bastardo»

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Eric Cantona racconta il suo rapporto con Sir Alex Ferguson. “Se hai le palle vieni qui bastardo”.

«La prima volta che parlai con Sir Alex parlavamo con toni western, mancavano giusto le pistole. “Mi chiedo se tu sia abbastanza bravo per giocare a Old Trafford”, mi disse. “Mi chiedo se Manchester sia abbastanza per me” fu la mia risposta»
Fu subito colpo di fulmine tra l’allenatore più longevo e vincente della storia dello United, Ferguson, e il francese più amato dagli inglesi, Cantona. La sua carriera però inizia nella sua Francia e non nel migliore dei modi, così, a causa dei burrascosi rapporti creatisi con la gente, la stampa e la federazione francese, decide di espatriare nella vicina Inghilterra, destinazione Leeds United, dove vincerà subito il campionato da protagonista.

Poi l’incredibile passaggio ai rivali del Manchester United. Lì inizierà la leggenda. 143 presenze e 60 reti con la casacca del Manchester United, quattro Premier League in cinque anni , due Coppe d’Inghilterra, gol, assist a volontà. La gente è pazza di Eric. Arriveranno però momenti bui, soprattutto il fattaccio di Londra. Selhurst Park, stadio del Crystal Palace: Cantona viene espulso per un fallo su Shaw, difensore del Palace che non ha fatto altro che provocarlo per tutto il match. Nell’uscire dal terreno, i tifosi di casa lo apostrofano. Uno più di altri, tale Matthew Simmons, che lo insulta con frasi del tipo «Francese figlio di p… », «se hai le palle vieni qui bastardo». Questo è ciò che dirà Cantona a posteriori. Ovviamente Eric non se lo fa ripetere e va lì da Simmons, stendendolo con un colpo di kung fu che fa il giro delle tv del mondo. E’ l’inizio della fine per King Eric.

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Viene condannato a due settimane di prigione, poi commutata in appello a centoventi ore di lavori sociali. Quella sportiva ci va giù pesante, otto mesi di squalifica. Eric ritorna in campo a ottobre e rivince la Premier League, ma non è più lo stesso. Un pensiero triste e malinconico pervade il suo animo di condottiero: il ritiro. Prenderà questa scioccante decisione nel maggio del ’97:

«Ho giocato da professionista per tredici anni, un tempo lungo. Ora ho voglia di fare altre cose».

E così sarà, ripensamenti zero.

Il suo ritiro è stato ufficializzato solo dopo l’ultima giornata, così nessuno si è potuto godere la sua ultima partita sapendo che era l’ultima: all’Old Trafford contro il West Ham. Rio Ferdinand, ai tempi difensore degli Hammers, ricorda di aver preso palla intorno a metà campo e di essersi trovato di fronte Cantona.

«Mi sono allungato la palla pensando di aggirarlo, ma Cantona mi ha messo un braccio davanti e mi ha detto:”resta dove sei”. E poi mi ha tolto la palla… Non ebbi il coraggio di dire nulla.»

Alla fine di quel match Eric alzerà la Premier, quasi senza gioia. Una settimana dopo, Ferguson annuncerà il ritiro: “E’ uno dei giorni più tristi della mia vita e per lo United…” Andy Cole dirà: “sono tutti scioccati, è difficile da credere.” David Beckham, giovanissimo, ha difficoltà a parlare: “Mi sconvolge vederlo andare via.” Su tutti Ryan Giggs dice: “credo sia il giocatore più forte con cui abbia giocato e che abbia mai visto giocare.” I tifosi in strada piangevano come fosse un funerale.

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Su un cartello c’era scritto:

THE KING HAS GONE, LONG LIVE THE KING”, “Il re se n’è andato, lunga vita al Re”.

Re Eric, storia del francese più amato dagli Inglesi…


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