5 Novembre 2008. E’ il 92′ del match di Champions League Real Madrid-Juventus e al Bernabeu i bianconeri conducono incredibilmente per due reti a zero. La Juve stava incredibilmente espugnando il maestoso Bernabeu, cosa che, nella sua storia, non accadeva da 46 lunghi anni. Nel 1962 era stato il genio di Sivori a farla da padrone. Adesso invece è stato un altro “dieci” bianconero a trascinare gli italiani ad una vittoria storica in terra spagnola. Tutto lo stadio così si alza in piedi e dedica una standing ovation meravigliosa e soprattutto spontanea a questo “dieci” bianconero, autore dei due gol che stanno decidendo quell’incontro.
Proprio il pubblico del Real, che più di tutti è abituato a vedere talenti, campioni, fuoriclasse e assi del calcio, si emoziona ed osanna a gran voce un calciatore di un’altra squadra: Alessandro Del Piero. Alex esce così dal campo, inchinandosi di fronte alle ovazioni ripetute dei tifosi madridisti.
“Un momento che va oltre l’essere giocatore, va oltre l’intera carriera. Lo ricorderò con orgoglio come uno dei momenti più belli della mia vita…”
Un momento indelebile per quello che per la Juventus è stato per anni il numero 10, il capitano, la luce e che adesso è leggenda: Alessandro Del Piero, l’eterno capitano.
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