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Ma che fine ha fatto Leonardo Pettinari

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Ma che fine ha fatto Leonardo Pettinari

Calciatore”, la professione che tutti i bambini vorrebbero fare da grandi. Alcuni ci riescono, altri no. Alcuni arrivano in Serie A, altri no. E per chi ce la fa, ecco i riflettori del grande calcio, le sfide nei grandi stadi contro i giocatori più forti, per non parlare del proprio nome “comprato” nelle varie aste del fantacalcio

Poi arriva il destino che commette un brutto fallo da dietro, un bruttissimo fallo da dietro. Un “fallo” chiamato “cardiomiopatia aritmogena”.

Che beffa!

Ti alleni, ti impegni, sudi, ti muovi dalla tua città di origine verso la gloria e poi un controllo medico specialistico (di quelli che fai periodicamente) dice che il tuo cuore fa troppo le bizze e quindi stop, ritiro. A 25 anni, proprio quando dovresti essere al top della tua condizione psico-fisica di calciatore e nessuno ti dovrebbe fermare.

Il protagonista del nostro spazio “ma che fine ha fatto” è un centrocampista che la Serie A l’ha accarezzata poco e che oggi su di lui (solo calcisticamente) dobbiamo parlare al passato: Leonardo Pettinari.

leonardo pettinari atalantaClasse 1986, Leo Pettinari era un’ala sinistra partita da Prato ed arrivata fino a giocare in massima serie, attraverso esperienze in C1 e in B con Sangiovannese, Ravenna, Cittadella, Atalanta e Varese, con un anno alla Reggina in Serie A. Con gli amaranto, “Leo” non giocò mai in campionato, ma in Coppa Italia si tolse la soddisfazione di segnare un gol all’Inter. E trovò anche l’amore.

Si diceva un gran bene di Leonardo Pettinari, sopratutto in quell’Atalanta che vinse il campionato di B nella stagione 2010/2011. Leo giocava al fianco di gente come Bonaventura, Padoin, Barreto, Tiribocchi sotto gli ordini di capitan Bellini.

In massima serie giocò una partita e poi a gennaio il passaggio al Varese in B.

Nella stagione 2012/2013, Pettinari avrebbe dovuto giocare in Serie A con la maglia dell’Atalanta, ma non ci riuscì: la cardiomiopatia aritmogena, riscontrata la primavera precedente, gli aveva tolto l’idoneità agonistica e quindi niente Serie A, rescissione con la Dea e addio sogni di gloria. Addio professione di calciatore professionista, sopratutto. Una vera mazzata per uno che sin da piccolo voleva fare il calciatore

Leonardo Pettinari è però un miracolato, visto che per colpa della stessa patologia aveva perso la vita Piermario Morosini durante Pescara-Livorno.

“Moro” e Leo erano coetanei (entrambi nati nel 1986), solo che il livornese non ce l’ha fatta mentre Pettinari è ancora qua tra noi e a partire dal 2014 si è messo ad allenare. Ha iniziato con la pratese “La Querce” in Terza categoria vincendo subito il campionato e poi dal 2014 è approdato alle giovanili della Fiorentina dove seguiva la Under 17. Ora allena una squadra di Promozione con un occhio alle Juniores e nel mentre studia per ottenere il patentino Uefa A per allenare a livelli più alti.

Poteva avere una carriera importante, Leonardo Pettinari. Sicuramente se ne dispiacerà, ma sapendo di essere ancora tra noi e di poter raccontare ciò che ha vissuto, questo lo ha reso un uomo più forte e più devoto di quanto non lo fosse prima.

Magari alzando gli occhi al cielo, ringraziare chi di dovere e abbracciare, anche solo con il pensiero, Piermario Morosini.


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