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Ma Che Fine Ha Fatto Marco Marchionni

Andiamo alla scoperta del grande escluso dal Mondiale del 2006. Ma Che Fine Ha Fatto Marco Marchionni.

Db Catania 12/01/2008 – campionato di calcio serie A / Catania-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marco Marchionni-Giuseppe Mascara

Il sogno di tutti i calciatori è quello di giocare e vincere un giorno un Mondiale. Il Sogno di ogni tifoso è quello che la propria Nazionale vinca un Mondiale, indipendentemente dal…giorno.

L’ultimo Mondiale vinto dalla nostra Nazionale risale all’edizione tedesca del 2006, quando il rigore di Fabio Grosso ha battuto Barthez con Fabio Cannavaro che ha alzato la Coppa del Mondo sotto il cielo di Berlino. Era il 9 luglio 2006, era l’estate del “po-po-po-po”, l’estate che vide il calcio italiano confrontarsi con il calcioscommesse.

Non convocato per il Mondiale del 2006

Marchionni in quelle ultime stagioni si era imposto come uno dei centrocampisti più interessanti del nostro calcio e l’allora Commissario tecnico Marcello Lippi lo aveva sempre preso in considerazione. Solo che quando c’era da fare le convocazioni definitive dei 23 che si sarebbero imbarcati verso la Germania il nome di Marchionni non c’era. Un vero peccato davvero perché in quella squadra il centrocampista di Cretone ci poteva stare eccome visto che era da almeno tre anni ad alti livelli.

Invece Marchionni, come altri 60 milioni di persone, quel 9 luglio 2006 era davanti al televisore nel vedere i suoi colleghi vincere il Mondiale. Marchionni quell’estate aveva 26 anni, la stagione passata aveva giocato con il Parma e alla fine di quel campionato (chiuso dai ducali al settimo posto finale) rimase svincolato. Non era un periodo molto facile per lui (dal punto di vista professionale) perché poteva essere anche lui a Berlino e ad alzare quella coppa che ogni calciatore vuole vincere. Ma tant’è: “non mi hanno convocato in Nazionale? Pazienza, farò il possibile per farmi convocare ancora: del resto sono giovane, avrò altre occasioni”.

L’approdo alla Juventus di Marchionnni. Dalla Serie B alla Champions League

Da quel momento la sua carriera presa una via…particolare approdando in Serie B. Uno potrebbe pensare alla sfortuna: svincolato, scartato per il Mondiale poi vinto e ora la serie cadetta. Ma non andò in una squadra qualsiasi, ma fu tesserato niente meno che dalla Juventus che avrebbe giocato per la prima volta nella sua storia in Serie B causa “Calciopoli”. Con lui, tre giocatori campioni del Mondo a Berlino (Buffon, Camoranesi, del Piero), un vice-Campione del Mondo (Trezeguet), un Pallone d’oro (Nedved) ed un allenatore campione del Mondo in campo nel 1998 (Deschamps).

Per Marchionni, consueta maglia numero 32 che si portava dietro dalla stagione 1998/1999 quando militava nell’Empoli, una grande soddisfazione, forse il coronamento di una carriera che lo aveva visto giocare tanto in Serie A ma che non aveva ancora vinto nulla. Lui che si era imposto come un centrocampista duttile (un “tuttocampista”, per intenderci), forte ed affidabile e con il sogno di diventare come il suo idolo Steven Gerrard.

Alla Juve rimase tre stagioni, portando la squadra subito in Serie A e arrivando anche a giocare la Champions League, con l’apice del match del “Bernabeu” passato alla storia con la standing ovation per del Piero da parte di tutto lo stadio madridista. Un’emozione grande: Marco Marchionni era in campo quel 5 novembre 2008 e furono brividi nel vedere la scena di uno stadio intero che si prostrava ad un avversario.

Gli infortuni e l’esperienza in panchina

Troppi infortuni lo spingono a tornare a Firenze, dove fece ancora bene ma gli infortuni iniziarono a tormentarlo rispetto al passato. Dove ne aveva avuti troppi.

Tra il 2014 ed il 2018, Marco Marchionni giocò solo quindici partite tra Sampdoria, Latina e Carrarese: Serie A, Serie B, Serie C e poi il ritiro a 38 anni. Da quel momento si accomodò in panchina come vice di Silvio Baldini alla Carrarese. Una bella palestra formativa con un  tecnico molto in gamba.

Nel 2020 Marchionni venne scelto come allenatore dal Foggia, in quella che è stata la sua prima volta alla guida di una squadra da primo allenatore. Tra l’altro in una piazza che vive il calcio in maniera molto netta, passionale e schietta. Non male come approccio eh. A fine stagione, Marchionni portò i satanelli al nono posto in classifica, salutando tutti a fine stagione dopo la sconfitta nel derby contro il Bari al secondo turno.

Ma che fine ha fatto Marco Marchionni?

Cosa fa oggi Marco Marchionni? Oggi Marco Marchionni, 41 anni e lo sguardo giovanile, ha fatto un passo indietro perché è l’allenatore del Novara Football Club. Il nuovo club nato nella città piemontese quando la Federcalcio ha escluso il Novara Calcio (con cui questa squadra non ha nulla a cui spartire) dal professionismo. Questa squadra è nata solo il 20 agosto scorso e oggi gioca nel Girone A di Serie D. Uno potrebbe pensare: chi gliel’ha fatto fare a Marchionni di diventare l’allenatore di una squadra nata un mese prima dell’inizio del campionato? Sicuramente la voglia di mettersi in gioco, il rimboccarsi le maniche e sudare. Ed infatti è quello che sta facendo il Novara Football che con mister Marchionni si sta togliendo un po’ di belle soddisfazioni e sta facendo divertire i suoi tifosi.

Ovviamente Marchionni piace alla tifoseria azzurra ed il sentimento è reciproco. Il campionato sarà lungo, tosto e tortuoso ma nella squadra c’è l’imprinting di Marco Marchionni, quello che per un soffio non giocato un Mondiale ma che non può rimproverarsi nulla nella sua carriera.

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