“Il calcio è solo uno sport”. Niente di più sbagliato, eretico, orrido. Il calcio è un qualcosa di sublime, di totalizzante; racchiude in sè tecnica, tattica, ignoranza e soprattutto valori umani, quelli autentici. Il calcio aiuta a vivere, a discernere il bene dal male, ad avere il coraggio di affrontare la vita come se ci si trovasse di fronte ad un avversario insormontabile.
Molte volte questo coraggio è alimentato all’estrema potenza fino ad essere esternato anche di fronte ad un paio di terroristi islamici. È il caso di Roy Larner, ultras del Millwall, squadra militante nella terza serie inglese, che pochi giorni fa si trovava in un ristorante, a pochi metri da uno degli obiettivi del nuovo attentato: il Borough Market, uno dei mercati più grandi di Londra.
È successo tutto in pochi attimi: Larner ha visto i tre attentatori addentrarsi nel ristorante e, senza paura, si è scagliato a mani nude contro di loro gridando: “Andate a f…, non me ne frega un c…. Sono un tifoso del Millwall io”.
Il buon Larner, oltre ad aver consentito a tutte le altre persone presenti nel ristorante di salvarsi, ha ricevuto otto ferite da taglio: al collo e alla testa.
Un vero e proprio eroe, che non ha pensato due volte a mostrare i denti ai pericolosi attentatori facendo proprio il motto del gruppo di tifosi del Millwall “No one likes us and we don’t care” (“non piacciamo a nessuno ma a noi non importa”).
Il calcio come slancio vitale. Quando si parla di questo sport, non ci si soffermi al solo pallone che corre per tutto il campo. Per piacere.
Eroe Milwall: affronta ISIS a mani nude!
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