Pare sia stata tutta colpa di Maria De Filippi .E’ il 13 ottobre 2001.
Come riportava Repubblica del giorno dopo il bomber giallorosso, in gran segreto, aveva contattato la trasmissione della De Filippi per ‘dare una lezione‘ allo scapestrato ma amatissimo compagno di squadra. È stata la postina Rossella Brescia a raggiungere l’ex giocatore del Bari nella splendida villa dove abita con la madre e a consegnargli la fatidica lettera di C’è posta per te. Con qualche imbarazzo Cassano è arrivato al cospetto della De Filippi, in elegante blazer blu. È arrossito quando la conduttrice ha ipotizzato che potesse essere stata l’iniziativa di un’ex fiamma. Ma è bastato aprire la busta per dissipare i dubbi: dall’altro lato del muro c’era un casco, uno di quelli che si portano per andare in moto, uno di quelli cui Cassano è allergico. Il giovane barese, evidentemente con la coscienza sporca, ha sussultato: ‘Non è che mi ha mandato a chiamare la polizia?‘. E infatti ecco spuntare due ‘vigili’ che gli fanno una specie di esame: qual è la velocità massima consentita in città? Che cilindrata occorre per andare in due in moto? Antonio arrossisce sempre più, non sa rispondere. Ma ecco il colpo di scena: compare il ‘capo dei vigili’ che l’ex del Bari immediatamente riconosce: è Francesco Totti, il suo capitano, il suo eroe, il suo idolo da sempre. Il volto fino ad allora corrucciato, quasi contrito, si illumina di un sorriso immenso. Anche Totti non riesce a rimanere serio come si converrebbe ad un capo dei vigili. Tra gli applausi e le risate del pubblico, il capitano riesce a far giurare solennemente a Cassano che d’ora in avanti rispetterà le norme del Codice della strada. Il rapporto tra Cassano e il casco non è certo idilliaco. Così come, di conseguenza, quello tra il fantasista della città vecchia e i vigili baresi. Da quel momento, in poi, però le cose sono cambiate e, secondo quanto raccontato da Cassano nell’autobiografia, il cachet di quella trasmissione diviso iniquamente (8 per Totti e 2 per lui) aprì le prime “crepe” nel rapporto di amicizia.
Secondo altre fonti l’ipotesi più accreditata è legata ad una dichiarazione del capitano. La sera prima si era giocata Italia-Slovenia. Gli azzurri avevano vinto e avevano guadagnato la qualificazione al Mondiale con una partita di anticipo. Nel dopo-gara, parlando con i giornalisti, alla domanda «Cassano può trovare ancora spazio in questa Nazionale?». Totti aveva risposto: «Non lo so; l’ Italia adesso è questa, senza Cassano». Cassano la prese male, si sentì escluso dal giro azzurro proprio da Totti, da quello che era stato il suo idolo, dal quale si fece regalare la maglietta la prima volta che lo affrontò da avversario, il 14 gennaio 2001 all’ Olimpico, Roma-Bari 1-1, e non gli parlò più.
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