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Play off Champions League: occhio Napoli, in passato altre italiane hanno fallito!

Sarà il Nizza l’avversario del Napoli nello spareggio per l’accesso alla fase a gironi di Champions League. “Spareggio per l’accesso alla fase a gironi di Champions League”: 180′ che possono cambiare il volto di un’intera stagione. In molti casi le nostre squadre ce l’hanno fatta a superare questo impervio scoglio, ma in molti altri no.

E oggi vi raccontiamo le cinque eliminazioni più brucianti patite dalle nostre squadre nell’ultimo turno prima di diventare le palline dell’urna di Nyon. Spoiler: l’ultima volta che il Napoli giocò i play off fu eliminato. E anche amaramente.

Inter – Helsingborgs, play off 2000/2001

La più clamorosa: l’Inter di Ronaldo, Vieri e Recoba eliminata dalla squadra campione di Svezia che presentava sette giocatori in campo con nel cognome il suffisso -son. Dopo l’1-0 dell’andata in terra svedese da parte degli svedesi, il colpo gobbo al ritorno a San Siro, con rigore sbagliato da Recoba al 90′ sullo 0-0. Nerazzurri a casa ed Helsingborgs ammesso ai gironi dove fece una magrissima figura.

Nei play off di due anni dopo, l’Inter ebbe la meglio sullo Sporting Lisbona (ed in altre due occasioni su Basilea e Shakhtar Donetsk), ma ancora oggi la parola “Helsingborgs” per molti interisti, oltre che ad essere impronunciabile e a non sapere dove si trovi sulla cartina geografica, fa rima con “Waterloo”. O “Caporetto”, fate voi.

Inter-Helsinborgs 0-0

Sampdoria – Werder Brema, play off 2010/2011

Non c’è cosa peggiore nel disputare un campionato clamoroso la stagione precedente arrivando quarti, giocarsi i play off di Champions e perderla amaramente, essere retrocessi in Europa League e fallire anche lì, cedere contemporaneamente a gennaio i propri due bomber alla concorrenza e poi a maggio retrocedere in Serie B. Questo è stato il destino della Sampdoria della (fu) premiata ditta Cassano&Pazzini nella stagione 2010/2011. I due attaccanti trascinarono i blucerchiati fino all’anticamera della Champions dove la quadra di Mimmo di Carlo franò, nonostante la remuntada del secondo tempo: Pazzini e Cassano ribaltarono in 85′ il 3-1 di Brema dell’andata, per poi essere puniti da Claudio Pizarro al 10′ del primo supplementare. A gennaio entrambi salutarono Genova per accasarsi con Milan (Cassano) e Inter (Pazzini). Sette stagioni dopo, Cassano&Pazzini hanno militato qualche giorno insieme nell’Hellas Verona, ma non hanno mai più disputato finali play off dalla partita di Marassi.

Antonio Cassano con la Samp

Udinese – Braga, play off 2012/2013

Cosa si può fare con un cucchiaio? Si possono mangiare lo yogurt o la pastina, il gelato o la macedonia. In alcuni casi si può andare in finale di un Campionato europeo, oppure fare una figuraccia planetaria. Se Francesco Totti con er cucchiaio ci ha fatto sognare in Belgio-Olanda, Maicosuel con un “cucchiaio” si è fatto odiare da un’intera tifoseria, quella dell’Udinese. Riavvolgiamo il nastro ai play off 2012/2013: l’Udinese, quarta classificata l’anno prima in campionato, arrivò a giocarsi il passaggio alla fase a gironi contro i portoghesi del Braga. 1-1 al “Municipal”, 1-1 al “Friuli” anche dopo i supplementari: calci di rigore. Guidolin mandò a calciare il terzo rigore Maicosuel Reginaldo de Matos detto “Mago”. L’attaccante si trasformò in un…Totti a metà: “Mo je faccio er cucchiaio” ma Beto, a differenza di Van der Sar, parò senza patemi d’animo. Udinese a casa e portoghesi che continuarono il loro sogno europeo.

L’Udinese fallì l’accesso alla fase a gironi anche l’anno prima (contro l’Arsenal). Dopo quella stagione, i bianconeri non si sono più qualificati per la Champions mentre si pensa che il “Mago” non manchi a nessuno a Udine.

Il ‘mago’ Maicosuel

Napoli – Athletic Club Bilbao, play off 2014/2015

Stadio San Mamés, Bilbao: uno degli impianti più caldi d’Europa, dove davvero i tifosi locali sono il dodicesimo uomo in campo (ma anche il tredicesimo ed il quattordicesimo). Il Napoli di Rafa Benitez lo provò sulla sua pelle il 27 agosto 2014: un 3-1 che ribaltò l’1-1 del San Paolo, altro stadio caldo. “Doppio” Aduriz e Ibai Gómez spedirono Higuain e compagni a disputare l’”Europa del giovedì”, dove arrivarono fino alle semifinali.

L’addio prematuro all’Europa che conta fu molto traumatico perché mandò in frantumi i sogni di gloria di squadra e tifosi. E i supporter partenopei, caldi quanto altrettanto scaramantici, stanno già facendo gli scongiuri per il doppio match contro la squadra di Mario Balotelli il 16 e 22 agosto prossimi.

Lazio – Bayer Leverkusen, play off 2015/2016

Tu vinci all’andata in casa 1-0, al ritorno devi solo contenere il risultato e cosa fai? Perdi con tre gol di scarto e saluti la Champions. Questo è ciò che accadde nei play off della stagione 2015/2016 alla Lazio di Stefano Pioli, terza in campionato pochi mesi prima: gol di Keità all’Olimpico, tracollo nel tempio delle “aspirine” sotto i colpi di Çalhanoğlu, Mehmedi e Bellarabi. Lazio retrocessa in Europa League e tedeschi inseriti nel girone E con Roma. Per differenza reti con i giallorossi, le “aspirine” passarono in Europa League.

Per il secondo anno di fila, una squadra italiana non superò lo scoglio dei play off. E anche l’anno scorso la stessa Roma subì l’onta di salutare l’Europa che conta già dopo Ferragosto: a Nyon arrivò il Porto.

Stefano Pioli ai tempi della Lazio
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