“Non togliermi il pallone e non ti disturbo più. Sono l’Italiano medio nel blu dipinto di blu”. Cosi cantavano gli Articolo 31 e non ci sono parole più azzeccate per descrivere la situazione di tanti allenatori italiani sparsi in giro per l’Italia e per il mondo. Fare l’allenatore, per quanto possa sembrare facile, in realtà è un mestiere estremamente difficile, specie se poi la squadra non gira bene e i risultati non sono quelli sperati. Bisogna poi fare i conti con la conferenza stampa e li viene fuori il vero allenatore, l’uomo che deve gestire venti giocatori per far vincere la squadra, o perlomeno tirare fuori il meglio di loro durante le partite. Vagli a spiegare ai giornalisti ‘criticoni’ il perché una squadra gioca male. Uno di questi è Sandro Pochesci: l’attuale allenatore della Ternana, per incoraggiare i suoi giocatori, ha tentato l’azzardo di paragonare un centravanti come ‘Dio Ibra’ ad uno come Diego Albadoro preferendogli quest’ultimo. Il tutto raccolto in questa intervista non adatta ai deboli di cuore.
Da Pochesci a Malesani: ecco gli allenatori che sono impazziti in conferenza stampa!
ALBERTO MALESANI- PANATHINAIKOS, GENOA
La carriera del mister veronese sembrava essere in salita dopo la vittoria della Coppa Uefa col Parma nel ’99. Invece nel 2005, dopo quasi un anno di inattività, firma un biennale coi greci del Panathinaikos, guidandoli al secondo posto in campionato e alla fase a gironi di Champions League. La stagione seguente però non da i frutti sperati: fuori dall’Europa, numerose sconfitte in campionato, i tifosi iniziano a fischiarlo e la stampa ci va giù pesante. Ma all’allenatore veronese certe cose non vanno bene e dopo il pareggio interno rimediato contro l’Iraklis, va in conferenza stampa e affronta tutti quei giornalisti accusandoli di creare inutili problemi “a gente che lavora 24 ore al giorno, c**O”
Nel 2011 passa al Genoa e anche qui le cose non vanno come sperate. Ma mai a provare a dirgli che è un mollo o qualcosa di simile. Finirà per stordirvi come riportato in questo scorcio di intervista qui riportato. DATE UNA PANCHINA A QUELL’UOMO!
FRANCO GAGLIARDI- REGGINA
La squadra amaranto naviga nei bassi fondi della Serie B e l’anno culminerà infatti con la retrocessione in Lega Pro. Secondo il mister di Cosenza però, la colpa non è stata dei giocatori e della società che è fallita un anno dopo, ma dei giornalisti che, parlando continuamente male della squadra e del ‘Signor Presidente’, allontanavano i tifosi dallo stadio e facendo perdere tutte le partite alla Reggina perché nessuno la sosteneva. Il tutto condito da urla, dialetto incomprensibile, congiuntivi sbagliati e parolacce. SEMPLICEMENTE UN POETA!
GENNARO GATTUSO- OFI CRETA
Conoscendo l’ex centrocampista rossonero, potevamo non metterlo? O meglio, poteva mai mancare alla nostra classifica? Ovviamente NO!
Siamo in Grecia e l’OFI Creta non se la passa bene: si trova nelle zone basse della classifica e finanziariamente forse sta anche peggio. La panchina è bollente e la tensione dopo le partite si taglia a fette. Mister Gattuso però non è arrabbiato solo per questo, ma anche per le voci false messe in giro dai giornalisti che, a suo dire, creavano solamente calunnie e malintesi. Da li parte uno sfogo prima in inglese, poi italiano e infine dialetto calabrese. Il tutto condito da urla e insulti che si son sentiti fino in Australia. Pure il traduttore ha temuto per la vita. QUALCUNO HA ANCORA DA RIDIRE?
AGENORE MAURIZI- ISCHIA
La Serie C è roba per pochi, o meglio è roba da uomini veri. Il girone C poi è quello dei derby infuocati e sentiti del Sud, quello dove in tutte le partite ci sono almeno due espulsi, quello dove in una giornata ne succedono di ogni, quello in cui in una partita si respira ignoranza a 360 gradi. Agenore Maurizi lo conoscono in pochi, ma assicuriamo che è un idolo indiscusso. Il suo Ischia pareggia col Cosenza e campani si trovano quindi in zona playout di lega pro. I giornalisti ci vanno giù pesante, ma lui con la sua camicia aperta e la sua collanazza d’oro, apre l’intervista dicendo un chiaro e conciso “NE HO LE PA**E PIENE”. Il resto è poesia. SENTITAMENTE DAL CUORE
TRAPATTONI- BAYERN MONACO
Il Trap si sa è un artista, sia sul rettangolo da gioco sia fuori. Ma come sempre gli artisti o piacciono o non piacciono e chiaramente qualche scontento del suo operato in terra tedesca glielo fa notare. Il mister toscano questa volta non ci sta e in conferenza stampa tira fuori l’artista fuori dal campo che è in lui e dipinge un vero e proprio capolavoro: urla ai microfoni inc*****o nero, il suo tedesco diventa via via sempre più italiano e il povero Thomas Strunz diventa l’oggetto di una metafora che a noi italiani fa venire i brividi. UN GENIO