“Gesto, comportamento, trovata, tipici del calciatore Antonio Cassano”: la Treccani così certifica e fa entrare nella lingua comune il neologismo, coniato da uno sconosciuto Fabio Capello, che ha reso celebre il giocatore barese. E siamo sicuri che il buon Cassano sia al corrente di tutto ciò, visto il suo amore per il vocabolario.
Quella successa oggi nel ritiro del Verona è solo l’ultima “cassanata” in ordine di tempo, con il giocatore che qualche giorno fa prima decide di lasciare l’Hellas (a soli 8 giorni dalla firma!) e poi convoca una conferenza stampa nella quale dichiara l’esatto contrario. Un po’ come quando la tipa ti chiede di farle compagnia perchè è sola a casa per poi, una volta arrivato, rivelarti che è in ‘quel periodo lì’…. Sì, perchè siamo sicuri che Cassano aveva inizialmente regalato una grande, grandissima gioia ai tifosi veronesi, sicuri di poter assistere ad un grande ritorno in A senza la presenza ingombrante, in tutti i sensi, di Cassano. Ed eccoli accontentati, i tifosi. È notizia di stamattina il nuovo dietrofront del barese, che ha deciso definitivamente di lasciare gli scaligeri per tornare a casa. In Liguria lo vogliono Spezia ed Entella: ripartirà dalla Serie B?
Cassano, anche in passato, ci ha abituati a gesti clamorosi, ecco i principali.
- Nel 2001, Antonio Cassano passa dal Bari alla Roma. Ma il ragazzino di Bari Vecchia non sa di trovarsi in una squadra seria e mantiene lo spirito da borderline. Infatti, durante una trasferta di Champions a Madrid, l’allenatore Capello vieta l’uso dei cellulari ma a cena il buon Cassano, intento a divorare tutte le cose commestibili che si trova davanti, fa squillare il suo dispositivo senza farci troppo caso. Risultato: il mister si imbestialisce alla stregua di un Cassano in astinenza da merendine.
- Il 4-0 rifilato dalla Roma da scudetto alla Juve è rimasto negli annali del calcio anche per l’ignoranza del buon Cassano: il barese non si accontenta di aver firmato in modo splendido il quarto gol ma vuole andare oltre. Cassano esulta mostrando orgoglioso a tutti gli italiani il proprio petto peloso stile anziano da bar, per poi spezzare in due la bandierina del calcio d’angolo con la stessa forza di un rapinatore barese mentre scassina una porta.
- Nel 2006, Antonio Cassano si trasferisce al Real Madrid e ritrova come allenatore proprio lui, Fabio Capello! Il rapporto tra i due s’incrina totalmente quando Antonio viene beccato dalle telecamere mentre inscena l’imitazione del mister davanti ai compagni, che assistono increduli allo spettacolo di tamarragine del barese. Dopo questa vicenda, Cassano stringerà stretta una grande amicizia con la panchina del Bernabeu.
- Nel 2008, in un Sampdoria-Torino, Antonio Cassano viene espulso e alla vista del cartellino rosso che gli rivolge l’arbitro Pierpaoli si infuria con una foga che nemmeno un toro nelle migliori corride di Siviglia. Non solo il calciatore non accetta la decisione dell’arbitro, ma lancia addosso a quest’ultimo la propria maglietta e, mentre si accinge ad entrare negli spogliatoi, lo minaccia dicendogli “Dopo ti aspetto qui”. Roba che una seconda categoria calabrese, in confronto, diventa il trionfo della civiltà.
- Luglio 2012, conferenza stampa con la Nazionale azzurra. Nell’epoca degli innumerevoli dibattiti sugli omosessuali, Cassano dice la sua con grande sincerità (“penso quello che dico”) e con la delicatezza di uno scaricatore di porto: “Froci in squadra? Sono problemi loro, ma spero di no”. Poesia, armonia e leggiadria. In seguito, Cassano sarà costretto a scusarsi e a pagare una multa di 15mila euro proveniente dalla UEFA. Sempre all’insegna del rispetto per il prossimo.