“Eran trecento, eran giovani e forti, e sono…diventati dei campioni”: questa è la speranza del nostro calcio in un Paese che a volte sembra infischiarsi di chi è nato…dopo. La nostra Serie A da un paio di stagioni a questa parte sta mettendo in risalto alcuni giovani talenti tutti Under che, se tutto va tra per il verso giusto, potrebbero entrare presto nei radar del CT Mancini e risollevare le sorti del nostro calcio. Per non parlare del fatto che questi giovani saranno la linfa delle nostre squadre non solo nel nostro massimo campionato ma anche in Europa. Siamo lontani dagli anni ’90, quando “andavamo a comandare” in giro per l’Europa e per il Mondo, ma qualcosa si sta muovendo. La strada è ancora lunga, ma intanto per ora godiamoci il momento e vediamo quali sono i cinque giovani italiani (e sottolineiamo italiani) da tenere d’occhio questa stagione.
Moise Kean, attaccante, Juventus, 2000
“Kean sei tu fantastico attaccante/sceso come un fulmine dal cielo”. Questo vorrebbero dal primo giocatore nato negli anni Duemila a segnare in Serie A i tifosi bianconeri: non un cartone animato, ma un salvatore della patria. Nonostante abbia 18 anni, l’attaccante ivorian-piemontese ha già all’attivo 22 partite in massima serie, segnato cinque reti ed è già paragonato a Mario Balotelli. Il ragazzo ha tutto per diventare un talento del nostro calcio ed il fatto di essere stato nominato miglior giocatore dell’ultimo Europeo Under 19 fa ben sperare. E’ diventato famoso per una storia di “trattori” tirata su dal padre verso la Juventus per il suo primo rinnovo di contratto.
Ha il sette nel cuore, Moise: nato a Vercelli (città con sette scudetti in bacheca), è il più giovane attaccante della Juventus (vincitrice di sette scudetti di fila) ma non avrà la maglia numero 7. Chissà se come l’anime si farà le sette stelle dell’Orsa maggiore sul petto. Ma essendo un Millennials, non saprà cosa è stato “Ken il guerriero”.
Simone Edera, attaccante, Torino, 1997
Se la Juventus ha Kean, il Toro schiera Simone Edera. Tre anni più vecchio del “concittadino”, Edera ha giocato un po’ di più ma segnato in proporzione meno. A 21 anni si ha davanti una vita (calcistica) intera e per questo siamo convinti che Mazzari ha un attaccante che non vede l’ora (come appare nel famoso meme sui social) di far giocare, segnare e far portare in alto i granata. Si dice che l’edera cresca a dismisura: i tifosi della “Maratona” vorrebbero che segnasse a dismisura ed ovunque.
Nicolò Zaniolo, trequartista, Roma, 1999
Cosa spinge una squadra campione d’Italia Primavera (l’Inter) a cedere ad una rivale in Serie A (la Roma) il suo attaccante più forte e di prospettiva? Chiedete ad Ausilio che ha deciso di dare Nicolò Zaniolo, massese ragazzo del ’99 (millenovecente, però), a maturare in un palcoscenico importante. Forte è forte, ma sarà difficile che possa giocare con continuità (cosa che gli auguriamo però), perché Monchi ha deciso di prendere un suo coetaneo olandese di prospettiva come Justin Kluivert. E siamo sempre lì: hai i giovani in Italia, perché andare a prenderli all’estero? “Mistero”, come cantava Enrico Ruggeri, interista. Chissà se il cantante milanese è d’accordo, da tifoso, al prestito di Zaniolo alla Roma. Saranno i fatti a parlare ma fisicamente il ragazzo c’è. Bisogna vedere la testa e i piedi.
Alessandro Bastoni, difensore centrale, Inter, 1999
Casalmaggiore è una cittadina cremonese nota ai più per la squadra di pallavolo femminile nata dieci anni fa e in poco tempo capace di vincere in due anni scudetto, Supercoppa italiana e Champions. A Casalmaggiore è nato anche il nuovo centrale interista di cui si dice un gran bene. Fisicamente forte (190cmx75kg), proviene dal prolifico vivaio atalantino che ha dato al calcio italiano, tra gli altri, Mattia Caldara, protagonista poche settimane fa di un maxi scambio di mercato. Ecco ad Alessandro Bastoni auguriamo di diventare come Caldara, ma siamo curiosi di sapere come gioca a scopa, perché con un cognome come il suo…assi a manetta eh.
Enrico Brignola, attaccante, Sassuolo, 1999
l Benevento dello scorso campionato è stato mitico per tanti fattori. Uno di questi è che ha avuto due giocatori con il cognome simile (Brignoli e Brignola) che hanno scritto una pagina importante dello scorso torneo: il primo è stato il portiere goleador che ha castigato il Milan al minuto 95, il secondo il primo attaccante convocato in Nazionale (Under 19) proveniente dalla squadra ultima in Serie A. Del portiere ci interessa poco (con tutto il rispetto) perché è un 1991, a noi interessa l’attaccante planato a Sassuolo per qualcosa come 4 milioni di euro, cents più cents meno. Ecco già per il fatto che da lui ci si attende tanto, anche noi ci attendiamo tanto da lui e lo mettiamo al quinto posto di questa classifica, sperando che possa segnare e dare un po’ una svegliata a Berardi che tutti dicono sia “un giovane su cui puntare in futuro”.
Ps: occhio anche a vari Romagna, Scamacca, Tumminello e Caligara. Così abbiamo più giocatori su più puntare ed in caso di “sole” non potete dirci niente.
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