Ibrahimovic curiosità: le radici dei balcani
Zlatan Ibrahimovic curiosità: ha un conto in sospeso con la Nazionale della Svezia. Dal giorno del suo addio nel 2016 il rapporto con la federazione svedese è andata peggiorando stagione dopo stagione. Ad accendere la miccia alcune sue esternazioni sull’operato del ct Janne Andersoon. Di recente, attraverso i social media, Ibra ha lanciato alla Nazionale una nuova pungente frecciata. Ha condiviso una fotografia di lui da bambino insieme al nonno paterno, di origini serbe: “Radici dei balcani” il copy che ha accompagnato la pubblicazione. Zlatan Ibrahimovic origini: ha sangue per metà croato (sua madre, Jurka Gravic, è nata a Prkos, in Croazia) e per metà bosgnacco (il padre, Sefik Ibrahimovic, è originario di Bijeljina, città dell’ex repubblica federata di Bosnia ed Erzegovina).
Il verbo “zlatanare”
Proprio per le sue recenti e continue esternazioni polemiche nei confronti della Nazionale, Zlatan Ibrahimovic oggi in Svezia non è amato come un tempo. Quando in passato però ha raggiunto i massimi livelli di popolarità, è finito addirittura al centro di un dibattito verbale-letterario: dal suo nome ha preso origine un verbo entrato a tutti gli effetti nel vocabolario della lingua svedese. Il termine è “zlatanare“, un sinonimo del verbo italiano “dominare”, più nello specifico “fare qualcosa usando la forza”. I suoi numerosi gol tra Serie A, Liga, Premier, Nazionale e MLS (478 in 356 partite in cui ha segnato, solo con i club) rendono molto bene il concetto: guardare per credere la prima delle due reti realizzate a Napoli il 22 novembre 2020: di testa con un tempismo perfetto e una movenza atletica da manuale del calcio ha dominato in tutto e per tutto al centro della difesa dei partenopei. Pare che Koulibaly sia ancora in zona alla ricerca del pallone.
Dai gol in rovesciata agli infortuni
Il primo scorpione Zlatan Ibrahimovic l’ha regalato alle copertine il 18 giugno 2004. In campo Italia e Svezia, sfida valida per il girone di qualificazione degli Europei. Al novantesimo il match era terminato sul punteggio di 1-1, un incubo per gli azzurri che per quei due punti persi compromisero poi il loro cammino nel torneo. Su calcio d’angolo Ibra quella sera si era inventato un’opera d’arte da Museo d’Orsay e spalle alla porta aveva lasciato impietrito il povero Buffon. Di reti della medesima fattura ne ha segnati parecchi. In rovesciata Ibrahimovic almeno quattro: in maglia rossonera a San Siro contro la Fiorentina il 20 novembre 2010, con la Svezia contro l’Inghilterra il 14 novembre 2012, nella porta del New England Revolution con la maglia dei LA Galaxy il 3 giugno 2019 e, l’ultima volta, a Udine il 1° novembre 2020, la seconda da milanista. Gol tanti, infortuni Ibrahimovic anche, dai quali però si è sempre risollevato bene tanto che oggi, a 39 anni compiuti, è ancora uno dei tre campioni in attività ad essere più incisivi e decisivi: dopo Messi e Cristiano Ronaldo, metteteli voi nell’ordine che preferite. Dagli infortuni Ibra, dicevamo, è sempre uscito al meglio. L’ultimo il 22 novembre 2020 a Napoli, un problema al flessore della gamba sinistra rimediato nel secondo tempo, preoccupa il Milan. Il più grave, ai tempi del Manchester United, lo costrinse a uno stop di 210 giorni: infortunio al legamento crociato. Al Milan si era fermato per una lesione al polpaccio un mese, tra maggio e giugno del 2020, e due settimane in autunno per contagio da Covid-19.
Curiosità Ibrahimovic: la foto dei piedi
A Malmoe, in Svezia, la città dov’è nato e cresciuto prima di trasferirsi in Olanda ci torna spesso. È lì che vive insieme alla sua famiglia quando non è impegnato all’estero. Per ricordare dove tutto è iniziato, ma soprattutto grazie a chi, all’ingresso della sua villa ha appeso un quadro con la foto dei suoi piedi sporchi. Una gigantografia autocelebrativa. «Perché metto una foto così schifosa in una casa così bella? – aveva spiegato -. Sono loro che pagano tutto questo».
Ibrahimovic doppiette e record
Ha iniziato il campionato 2020/2021 realizzando quattro doppiette nelle prime otto giornate. Chiamatelo pure “mister doppietta”. Dopo il lockdown per contenere la pandemia da Covid-19, Zlatan Ibrahimovic è il giocatore che ha realizzato più marcature multiple in Serie A (cinque) nei principali campionati europei. Nel derby dello scorso 17 ottobre con i due centri che hanno piegato l’Inter era diventato il marcatore più “anziano” della stracittadina. A ridosso dei quarant’anni continua a racimolare record su record Ibra, con una continuità che quasi non fa più notizia: dopo otto turni di Serie A, comanda la classifica dei marcatori con dieci sigilli in archivio, due in più del rivale in bianconero Cristiano Ronaldo. È il giocatore più vecchio della storia in grado di raggiungere la doppia cifra alla colonna gol nelle prime 8 giornate di Serie A; il precedente primato apparteneva a Silvio Piola (29 anni nella stagione 1942/’43).