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Napoli-Juventus, storia di grandi tradimenti

Fa sempre discutere da classica del grande calcio qual è. Napoli-Juve è nord e sud a confronto, opposti (geograficamente) che si attraggono, attratti l’una dall’altra. Di navigatori sull’asse Torino-Napoli i giornali ne hanno elencati decine e decine in cento e più anni di storia. Navigatori alla conquista di nuovi mondi sportivi e copertine. Passaggi da una regione all’altra “per comprovate esigenze”, questione a volte di cuore altre di portafoglio. Gonzalo Higuain è forse il trasferimento più doloroso delle ultime stagioni, ma non è l’unico. I “traditori” li hanno definiti, esagerando. Perché nel calcio tradire è un concetto piuttosto labile, il più delle volte scotta subito, poi si fredda rapidamente. Perché qualcuno dei traditori, prima o poi, ritorna dopo giri immensi, altri fanno più danni nella tana “del nemico” con i nuovi colori sulle spalle. Insomma, a volte il tempo del perdono dura un’azione, un passaggio, un gol, un boato. Un soffio, una stagione. Qualcosa di molto simile.

Ecco sei nomi di giocatori passati dal sud al nord oltre a Higuain…

Dino Zoff e José Altafini

La tradizione partì dai pali. Le ultime generazioni non possono ovviamente ricordarlo (o nemmeno saperlo), ma il grande Dino Zoff, quello di fantoziana memoria che con la maglia azzurra della Nazionale colpì anche un palo – a proposito di legni – da calcio d’angolo, giocò per cinque stagioni all’ombra del Vesuvio, dal 1967 al 1972, prima di trasferirsi in Piemonte, terra bianconera e conquistare le vette più alte.

Sollevò invece un polverone di polemiche il trasferimento di José Altafini, che nello stesso anno – il 1967 – seguì il compagno Zoff alla Juventus dopo 7 lunghe stagioni a Napoli. La tifoseria azzurra lo etichettò come traditore con uno striscione messo in bella mostra in centro città, nella Galleria Umberto I: “Altafini core ‘grato“. Nel 1975 fu proprio José a decretare la conquista bianconera del titolo di campione d’Italia ai danni del Napoli: con un suo gol Madama superò i partenopei nello scontro diretto volando poi verso il tricolore. Un tradimento bello e buono, ferita aperta ancora oggi.

Ciro Ferrara e Fabio Quagliarella

L’estate del 1994 è segnata dal Mondiale amaro per la Nazionale azzurra e marginalmente dal passaggio di Ciro Ferrara dal Napoli alla Juventus. Se ne parlò soprattutto perché Ciro a Napoli era il capitano; a Torino invece chiuderà la carriera. Un napoletano al nord, operazione di mercato che bruciò nell’ambiente partenopeo soprattutto per questo. Così come, con tono minore, venne digerito il passaggio di Fabio Quagliarella da Napoli a Torino nel 2010, lui nativo di Castellamare di Stabia, provincia del capoluogo campano.

Daniel Fonseca e Fabio Cannavaro

Meno scottanti i trasferimenti di Daniel Fonseca e Fabio Cannavaro perché avvenuti in momenti diversi e non direttamente sull’asse Napoli-Torino. L’attaccante uruguagio passò alla Roma nel 1994 e solo tre stagioni più tardi indossò i colori bianconeri della Juventus. Il difensore della Nazionale invece, campione del mondo e Pallone d’Oro nel 2006, finì alla Juventus dopo essere passato da Parma e Inter.

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