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Roma-Milan, destini incrociati dal campo al mercato: quante curiosità

Dzeko dichiarò amore ai rossoneri ma rimase in Bundes, la Roma puntò Kessie nel 2017 prima del suo trasferimento a Milanello… Tante storie e spunti di riflessione dentro la sfida di domenica sera.

Roma-Milan chiude la 24^ giornata del campionato di Serie A. È il big-match del weekend, una grande classica del calcio italiano che in tante stagioni ha regalato battaglie memorabili. All’andata a San Siro la contesa si era chiusa sul risultato di 3 a 3: Ibrahimovic aveva aperto le danze dal dischetto dopo due minuti, i giallorossi pareggiato al 14′ con Dzeko, poi rincorso fino all’84’. Nel film del Meazza le esultanze di Saelemaekers (47′), Veretout (71′), ancora Ibra (79′) e Kumbulla (84′). Non certo una partita noiosa quella del 26 ottobre scorso. Quattro mesi dopo, Roma e Milan tornano una di fronte all’altra e sulla linea dell’orizzonte entrambe puntano al traguardo del quarto posto, obiettivo minimo stagionale che vale il ritorno in Champions League. Al Milan il palcoscenico della massima competizione europea manca dal 2014, ai capitolini dal 2019.

La squadra meno battuta in casa affronta quella meno sconfitta in trasferta

Cinque punti separano Roma e Milan in campionato: i rossoneri di Pioli sono attualmente secondi in classifica con 49 punti conquistati in 23 giornate, i giallorossi di Fonseca quarti a quota 44. Tante le curiosità che spiccano nel menù della sfida dell’Olimpico in programma domenica sera (ore 20.45). La prima: la Roma è la squadra che fin qui, da settembre, ha guadagnato più punti negli incontri disputati tra le mura amiche (30), mentre il Milan è la formazione che ne conquistati di più lontano da San Siro (28). Insomma, partendo da questo speciale confronto il pareggio è ancora una volta il risultato più pronosticabile (la parità sia all’andata sia al ritorno in Serie A manca dalla stagione 1999/2000, a guidare in panchina le due squadre Alberto Zaccheroni e Fabio Capello).

Rigoriste a confronto

Il Milan è stato al centro di numerose polemiche in questi mesi, tema di sfondo i troppi calci di rigore assegnati ai rossoneri, a detta di opinionisti e tifosi avversari “in gran parte generosi”. L’analisi oggettiva degli episodi incriminati, in realtà, ha confermato la bontà dei direttori di gara e la loro corretta valutazione. I rossoneri in 23 turni di campionato hanno segnato 10 gol dagli undici metri, 10 dei 45 gol totali firmati fin qui da Ibra e compagni; quattro rigori invece quelli sbagliati, per un totale di 14 assegnazioni. Nessun’altra squadra in Serie A, da settembre a oggi, ha contato sui tabellini un maggior numero di penalty. In questa particolare graduatoria, in seconda posizione c’è proprio la Roma di Paulo Fonseca: i giallorossi si sono presentati sul dischetto 6 volte e non hanno mai sbagliato il colpo. Domenica sera quindi si affronteranno nella capitale le due principali rigoriste del campionato.

La Roma nel destino del “Milan campione”

Quando il Milan è in corsa per conquistare il titolo di campione d’Italia come quest’anno (oggi è a -4 dalla vetta), i suoi tifosi guardano al match contro la Roma sempre col sorriso ben stampato in volto. I ricordi – e che ricordi – dalle parti di Casa Milan tornano a galla, a colori e senza sbavature. Il Milan di Massimiliano Allegri nel 2011 festeggiò lo scudetto, il 18° della sua storia, proprio sul verde dell’Olimpico contro i giallorossi: 7 maggio 2011, 36^ giornata, 0-0 al novantesimo. Riavvolgendo il nastro, anche il penultimo Milan campione d’Italia (stagione 2003/2004, Carlo Ancelotti in panchina) festeggiò il titolo nel match contro la Roma: era il 2 maggio 2004 e a San Siro il Diavolo si impose 1-0 con una rete di Andriy Shevchenko dopo appena due minuti di gioco.

Dzeko e il Milan: quel “no” spinse Ibra in rossonero

Non c’è nessuna traccia concreta di Milan nel destino di Edin Dzeko: l’attaccante bosniaco e i rossoneri in passato si sono soltanto sfiorati. Un fidanzamento dichiarato, però mai sfociato in matrimonio. Al temine della stagione 2008/2009 i rossoneri si privarono di Ricardo Kakà e Andriy Shevchenko tra una nuvola di polemiche innalzata con rabbia dalla tifoseria, volati rispettivamente al Real Madrid nella Liga e al Chelsea in Premier League; col l’intento di riaprire un ciclo, sul taccuino dell’A.D. Adriano Galliani spiccava in prima posizione il giovane e promettente bomber (22 anni) del Wolfsburg, 36 centri in 42 uscite nella sua ultima annata in Germania. Alla fine il club tedesco, fresco campione in Bundesliga, entrò a gamba tesa nella trattativa riuscendo a convincere il giocatore a firmare il rinnovo, con un sostanzioso aumento dell’ingaggio (raddoppiato da 1,5 a 3 milioni di euro).

Dzeko aveva speso parole al miele per i rossoneri: «Tutti sanno che il Milan è la squadra dei miei sogni – aveva detto –, ma non ci posso fare niente, è così. Il nuovo allenatore mi ha detto che devo rimanere qui, per la prossima stagione abbiamo grandi ambizioni, per la Bundesliga e per la Champions League». Un anno più tardi il Milan strappò Zlatan Ibrahimovic al Barcellona con un prestito e riscatto a 24 milioni. Difficile sostenerlo con certezza, ma qualcosa ci dice che se nell’estate del 2009 Edin Dzeko si fosse trasferito a Milanello, Adriano Galliani probabilmente non avrebbe poi puntato l’anno successivo sul possente centravanti svedese.

Kessie, le avances della Roma e il blitz rossonero

Restando in tema mercato ma invertendo la rotta, in pochi si ricordano che il rossonero Franck Kessie fu a un passo dall’indossare la maglia giallorossa. Facciamo ordine: il centrocampista ivoriano si era messo in bella mostra al Cesena in Serie B, in prestito dall’Atalanta. Prima parentesi: il 18 aprile 2015, giocatore delle Dea, Kessie venne convocato per la prima volta in prima squadra proprio contro la Roma, finendo però per seguire i compagni comodamente seduto in tribuna.

Rientrato a Bergamo dal prestito in Romagna, nella stagione 2016/2017 Franck aveva attirato su di sé le attenzioni di molte squadre europee… In Italia Milan e Roma si sfidarono a colpi di telefonate e ammiccamenti. Già a gennaio del 2017 i capitolini provarono a convincere l’Atalanta e ad aggiudicarsi il suo cartellino, anticipando la concorrenza per il passaggio in estate. Qualcosa nel dialogo si era poi inceppato, così il Milan cinese, con Mirabelli e Fassone al timone dell’area tecnica, aveva rapidamente affondato il colpo: il 2 giugno 2017, a 20 anni, Franck Kessie firmò per il Milan in prestito per due anni; nella formula, riscatto obbligatorio per una cifra complessiva di circa 28 milioni di euro.

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