Il calcio, questo sport meraviglioso… Ci ha regalato e continua a regalarci gioie e dolori… Sul marcio che c’è dentro a questo sport non abbiamo dubbi, ma siamo appassionati e lo seguiamo ancora, nonostante tutto…
Seguiamo le vicende di Ibra, di CR7, di Leo Messi, di Paul Pogba e di tutti i grandi giocatori del presente e del passato. Sono loro che ci fanno divertire, sono loro che riempiono gli stadi, sono loro che valgono il prezzo del biglietto e che fanno vincere i trofei.
Ma oggi no… Oggi vogliamo fare gli auguri ad uno degli altri… Ad uno che appartiene alla classe “operaia” che nel calcio è presente, che nel calcio è utile, eccome se è utile! Chiedete a Ranieri cosa pensa di Kantè, chiedete a Mou cos’avrebbe vinto senza Cambiasso e Stankovic…
Per fare questi auguri andiamo però un po’ indietro nel tempo, Roma 26 Luglio 1966 nasce Angelo, 19 anni dopo è già nelle giovanili della Roma, ragazzo prodigio? Macchè… Lunga, lunghissima trafila nelle serie minori, buon giocatore, certo… Ma 173 cm per 73 kg non sono nulla di speciale…
Reggiana, Nocerina, Padova e Perugia, Angelo sgomita e si danna l’anima per emergere e si sa (o almeno si spera) nella vita chi ci mette l’anima viene premiato! E chi può premiarlo se non un altro genio che ha fatto del sacrificio e della grinta le sue armi migliori? Infatti lo nota Giovanni Trapattoni, l’allora allenatore della Juve che lo porta a Torino e lì Angelino esplode… Esordisce in A a 27 anni… È stato uno dei titolari inamovibili nella plurivittoriosa Juventus di Marcello Lippi, con cui nella seconda metà degli anni 1990, ha conquistato 3 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe italiane, 1 UEFA Champions League, 1 Supercoppa UEFA e 1 Coppa Intercontinentale. In coppia con Conte (che iniziava a perdere i capelli) forma un centrocampo tutto grinta e sacrificio!
Convocato in Nazionale per gli Europei del ’96, mondiali ’98, Europei 2000 e mondiali 2002, a fine carriera saranno 40 le presenze in azzurro.
Dopo la Juve va a Firenze, controvoglia… Ma anche lì emergono le sue qualità di uomo e calciatore… Vince un’altra Coppa Italia e dopo il fallimento Cecchi Gori rimane, da capitano, anche in C2.
Vincono il campionato, promossi d’ufficio in B, promossi anche li e Angelino torna in Serie A. Nel 2005 si ritira, ha dato abbastanza…
“Soldatino Di Livio, l’idolo del Braccio 6, forse un po’ per quella sua faccia pulita, uguale sputata ad un serial killer che sta da noi in isolamento!” Cit. Aldo, in una storica scena di “Così è la vita”…
Questo era Angelo Di Livio, un killer del centrocampo che ha vinto tutto e che ha sempre fatto della grinta e della tenacia le sue armi migliori…
Perché Vialli, Del Piero, Deschamps, Paulo Sousa and co. Si prendevano le copertine dei giornali…
Ma chiedete a Lippi cos’avrebbe vinto senza il suo Soldatino!
Auguri Angelo, Bomber di razza!