Stadio Santiago Bernabeu, un impianto che a noi italiani fa pensare solo belle cose: l’urlo di Tardelli, Pertini in piedi in giacca e cravatta con le mani al cielo, Zoff che alza la coppa del Mondo al cielo e Bearzot che, in cuor suo, avrebbe voluto mettere la sua pipa dove non batteva il sole ai suoi detrattori. Domani a Madrid l’Italia si giocherà una grande fetta della partecipazione al Mondiale russo del prossimo anno: noi che dobbiamo vincere per forza, a loro che può andare bene anche un pareggio.
Spagna-Italia, un classico del calcio continentale degli ultimi anni: noi vorremmo che su Madrid piombi lo spirito di Saint Denis, loro vorrebbero che su Madrid ricarda quello di Kiev.
Ventidue in campo e cinque sfide tra i giocatori più importanti delle due squadre. Uno contro l’altro, senza nessuna esclusione di colpi.
Spoiler: non verrà impiegata la (o il) VAR. Buffon dovrebbe essere più sereno
Gianluigi Buffon vs David de Gea
La prima sfida è tra il più grande portiere della storia del calcio e…de Gea. Sono lontani i tempi in cui Gigione si sfidava con Casillas, oggi non più preso in considerazione da Lopetegui e che domani vedrà giocare il suo erede pensando: “Porque io qui e lui lì?”. Per Buffon la voglia di arrivare al suo sesto Mondiale, per de Gea una partita dove fare bene per non essere superato da Pepe Reina prima, da Sergio Rico dopo o da qualunque altro portiere che da più sicurezza in futuro. La “fortuna” di de Gea (vorremmo usare una parola più scurrile) è che nel Manchester e in Nazionale ha davanti fior fior di difensori, altrimenti sarebbe un comunissimo Alan Crocker. Buffon invece è un mortale connubio tra Ed Warner e Benji Price.
Leonardo Bonucci vs Sergio Ramos
Da una parte il craque di mercato del Milan, dall’altra quello che alza per primo le coppe del Real Madrid. Da una parte quello che si sciacqua la bocca quando segna, dall’altra quello che segna gol pesanti con il cabezazo. Due dei più forti difensori centrali d’Europa e del Mondo uno di fronte all’altro. Il loro compito sarà quello di impedire che gli avversari segnino…e magari dovranno marcarsi a vicenda. Si prospettano, nel caso, botte da orbi. Peccato che il look di Bonnie non sia così tamarro come quello di Ramos, altrimenti si dovrebbe fare un’altra classifica. Sarà per un’altra volta.
Marco Verratti vs Andrés Iniesta
In mediana, la sfida è tra i due piedi magici di PSG e Barcellona: si è parlato che in caso di addio di don Andrés, il piccolo pescarese ne sarebbe l’erede in Catalogna. La strada è ancora lunga, ma anche da Spagna-Italia si capirà se davvero Verratti varrà Iniesta. Dai loro piedi tutti si aspettano il meglio perché i loro piedi sono diversi da quelli dei compagni. Preparate i pop corn, ne vedremo delle belle. Speriamo da parte di Verratti. Male che va vedrà il Barcellona in tv o da avversario, ma l’importante è non perdersi mai d’animo. Ma prima non si dovrà perdere al Bernabeu.
Ciro Immobile vs Alvaro Morata
Se potessero giocare le loro mogli sarebbe uno spettacolo nello spettacolo, ma invece ci toccherà vedere Ciro e Alvaro in campo. Non che siano brutti ragazzi, ma le mogli sono un altro pianeta.
Tornando a bomba, anzi a bomber, su Ciro e Alvaro, Italia e Spagna contato molto. Soprattutto lo spagnolo, reduce dall’essere diventato, per colpa di Abramovich, il giocatore spagnolo più caro della storia della Premier. Un peso? Forse, ma il fatto di essere la prima punta della Nazionale italiana renderà Ciro Immobile da Torre del Greco quello meno pressato. Come testa, non come marcatura.
I due giocatori in campionato hanno già timbrato il cartellino: Chievo per il Presidente onorario del Savoia, Burnley e Tottenham per il fu Mister recompra. Buffon e de Gea sono avvisati. Poi magari segneranno altri. O nessuno.
Andrea Belotti vs Marco Asensio
Uno si presenta al match dopo il grande gol contro il Sassuolo, l’altro con le stimmate del predestinato e quel “1-4 Asensio è finita” che ha caratterizzato molti post sui social dopo la finale di Cardiff. Difficilmente il giovane talento del Real giocherà del 1′, mentre sul “gallo” c’è la voglia di un intero Paese di non vedere da casa il prossimo Mondiale. Non sappiamo se Asensio abbia dei modi particolari di festeggiare (e non vorremmo scoprirli se non dopo domani) mentre Belotti dopo un gol diventa il “gallo”. Ai tifosi del Toro questa esultanza piace, a quelli avversari un po’ meno. Ma se dovesse segnare domani, magari il gol decisivo, tutto il Paese farà un chicchirichì senza un domani.